истина
истина. La traduzione letteraria di questo vocabolo russo, la cui pronuncia suona come istina, è “la verita”. Una verità, però, con un significato ben più profondo della semplice правда, pravda, ovvero della verità materiale. C’è venuto da pensare a questo, oggi, quando abbiamo appreso della morte di Abdulkhaim Ismailov, uno dei tre soldati sovietici immortalati da Eugenij Chaldej mentre issano la bandiera rossa sul Reichstag. Perchè se è vero che quella foto fu scattata tre giorni dopo la caduta di Berlino, confezionata ad arte per narrare al mondo quanto stava accadendo, è anche vero che essa restituisce la istina di quella guerra come poche altre immagini sono riuscite a fare. Ismailov prima di arrivare a Berlino combattè a Stalingrado, là dove il sacrificio di centinaia di migliaia di cittadini sovietici ribaltò le sorti della guerra e ponendo le basi per la sconfitta del nazismo. L’URSS pagò un tributo di milioni di vite per la libertà di tutti, anche di chi oggi cerca di riscrivere la storia occultando il ruolo delle masse e dei comunisti che lottarono alla loro testa, anche di quelli che ogni anno celebrano la giornata della memoria dimenticando di ricordare che a liberare Auschwitz furono i carri armati dell’Armata Rossa. Do svidanija tovarish Abdulkhaim, e che la terra ti sia lieve.