10 anni senza te, 10 anni con te!
Anche questa volta abbiamo preferito attendere le canoniche 24 ore prima di dare il giusto risalto al corteo che, sabato scorso, ha reso omaggio alla memoria di Dax, assassinato 10 anni fa dalla mano fascista. 24 ore in cui, come spesso accade, la stampa borghese ha calunniato il corteo, le azioni che sono state messe in atto durante la lunga traversata di una grigia Milano di metà marzo; una Milano descritta come ostaggio degli dei centri sociali, ma che nella realtà dei fatti era una città in cui negozianti e cittadini hanno vissuto senza timori il proprio sabato pomeriggio.
Un corteo, dicevamo. Un lungo serpentone che ha visto scendere in piazza oltre 10 mila persone, da Piazza XXIV maggio a Via Mompiani. Un corteo, però, inserito in una lunga tre giorni con Dax nel cuore. E allora, lasciando ad altri la litania sulla vetrina della banca rotta o sulle torce e i fumogeni ancora scambiati per petardi (c’avete fatto caso?!), noi preferiamo disintossicarci dalle stronzate vomitate dalla stampa nazionale nelle ultime 24 ore (tipo queste) e ricordare Dax con il bel corteo, con lo “spezzone” dello sport popolare e indipendente e quello di chi lotta per il diritto all’abitare, con la determinazione dei compagni e delle compagne, con l’occupazione dell’Area Grizzly, con le giuste parole d’ordine del corteo – antifascismo è anticapitalismo – fino alla gradita presenza della madre dello stesso Dax, quella di Carlo e del padre di Abba.
La giornata milanese ci è piaciuta anche per questo. Un senso di unità, un corteo bello, un sentire comune. Il nostro auspicio è che ritrovarsi così, appunto uniti, non diventi un rituale che nostro malgrado coincida sempre con il ricordo di chi non c’è più. Per Dax e per tutti gli altri, dobbiamo e possiamo fare di più.