20 novembre, in piazza contro l’Europa imperialista!
Il prossimo 20 novembre Enrico Letta incontrerà il presidente francese Hollande Ufficialmente i temi che verranno affrontati saranno quelli del Tav, dell’Alitalia e del rafforzamento della polizia europea, motivazioni più che sufficienti per trasformare quella giornata in un momento di lotta. Pensiamo però che le ragioni per scendere in piazza vadano anche oltre quelle indicate dall’agenda del vertice e investano il ruolo che la Francia a guida socialista sembra aver assunto nel contraddittorio processo di costruzione del polo imperialistico europeo. L’elezione del secondo presidente socialista della quinta repubblica, a più di vent’anni dalla rielezione di Mitterand e oltre un decennio dopo la sconfitta di Jospin, aveva acceso facili quanto malriposti entusiasmi in larga parte della sinistra europea, pronta ad indicare in Hollande l’araldo dell’Europa del sud contro l’integralismo monetarista della Germania. Poco più di dodici mesi sono bastati a dimostrare come fosse stata ampiamente sottovalutata la debolezza relativa di Parigi, costretta a convergere sul piano economico con la linea tedesca e ad assicurare al potente alleato che era giunto il tempo di mettere mano alle famigerate riforme strutturali: pensioni e mercato del lavoro. Il tutto in ossequio della disciplina di bilancio. Al di là dei proclami sovranisti e della nostalgia per la grandeur nazionale ci sembra dunque che sia un altro il piano su cui la Francia cerca oggi di riequilibrare i rapporti di potere senza per questo mettere in discussione l’impianto europeista, ovvero il piano militare. La Germania, per note ragioni storiche, non possiede un potenziale militare adeguato alla stazza continentale europea e a quella tendenza alla guerra che sempre di più sembra emergere a livello internazionale; al contrario della Francia che sembra volerlo mettere prepotentemente sul piatto della bilancia. L’intervento neocoloniale in Libia, la “piccola guerra” in Mali, la disponibilità ad un intervento in Siria fino all’oltranzismo che ha fatto saltare il negoziato sul programma nucleare iraniano sono dimostrazioni tangibili di questo protagonismo bellico oltre che la manifestazione dell’altra faccia dell’Unione Europea, quella dell’imperialismo militare. Per queste ragioni il 20 novembre scenderemo ancora in piazza. Smascherare l’Europa imperialista e puntare il dito contro il centrosinistra italiano, primo “tifoso” della politica di Hollande e primo complice delle sue trame imperialiste.
20 novembre, ore 16.00, Campo de’ Fiori.
Noi Saremo Tutto