21 gennaio 1921 – 21 gennaio 2014
Il Partito è un uragano denso
di voci flebili e sottili
e alle sue raffiche
crollano i fortilizi del nemico.
La sciagura è sull’ uomo solitario,
la sciagura è nell’ uomo quando è solo.
L’ uomo solo
non è un invincibile guerriero.
Di lui ha ragione il più forte
anche da solo,
hanno ragione i deboli
se si mettono in due. Ma quando
dentro il Partito si uniscono i deboli
di tutta la terra
arrenditi, nemico, muori e giaci.
Il Partito è una mano che ha milioni di dita
strette in un unico pugno.
L’ uomo ch’ è solo
è una facile preda,
anche se vale
non alzerà una semplice trave,
ne tanto meno una casa a cinque piani.
Ma il Partito è milioni di spalle,
spalle vicine le une alle altre
e queste portano al cielo
le costruzioni del socialismo.
lì Partito è la spina dorsale
della classe operaia.
Il Partito è l’ immortalità
del nostro lavoro.
Il Partito è l’ unica cosa che non tradisce
Vladimir Majakovskij, 1913
Nonostante l’ottimismo del poeta rivoluzionario, la storia del PCI è attraversata da continui tradimenti, politici e umani. Ciò non toglie una virgola delle ragioni storiche che portarono alla sua formazione, ragioni storiche ancora presenti, oggi più che mai attuali. E nonostante quei tradimenti, quel processo storico ancora oggi dimostra la sua giustezza. E’ per questo che non possiamo non celerbare anche noi la nascita del Partito, dell’organizzazione comunista che, nel bene e soprattutto nel male, fino alla fine dei suoi giorni è stata l’organizzazione della classe lavoratrice italiana. E col Partito della classe ci si confronta e ci si scontra. Ma fa parte della nostra storia. Una storia fatta di contraddizioni, ma di contraddizioni in “seno al popolo”, e non tra il popolo e i suoi nemici, come direbbe il presidente Mao. A quella storia, e soprattutto a quegli uomini che l’hanno costruita, noi rendiamo oggi omaggio.