Si aprono le danze: i disoccupati pronti a bussare alle porte dei Municipi

Si aprono le danze: i disoccupati pronti a bussare alle porte dei Municipi

 

Il momento è arrivato: seppellito in malo modo e con nostra somma gioia il Pd cittadino, la nuova direzione pentastellata del Comune di Roma sta diventando operativa. E mentre al Campidoglio già si sente rumore di unghie sugli specchi per ipotesi di nomine imbarazzanti, alla faccia della discontinuità declamata dal M5S – a livello territoriale i Municipi iniziano a insediarsi e, come da promessa, le periferie iniziano a mobilitarsi per andare a chiedere il conto. Il primo appuntamento sarà quello di domani, martedì 5 luglio, quando nel VII Municipio si convocherà il primo Consiglio Municipale per l’insediamento della nuova giunta (ore 16.30 – 18.30 presso la Sala Consiliare a Piazza di Cinecittà) e la Lista dei disoccupati e precari del VII Municipio, con il supporto delle altre liste dei disoccupati di tutta Roma, della Carovana delle Periferie e delle altre realtà politiche e sociali di zona, si presenterà puntuale a ricordare alla nuova giunta le priorità del territorio, in primis quella ‘piccola’ e puntualmente inevasa priorità chiamata LAVORO.

E qui serve qualche parentesi per inquadrare il perché domani ci troveremo sotto a quel municipio.

Parentesi 1. I Municipi, a dispetto di quanto si possa pensare, hanno un potere enorme sui territori. Secondo lo Statuto di Roma Capitale hanno competenze e autonomia amministrativa, finanziaria e gestionale in materia di promozione dello sviluppo economico, sociale, culturale, occupazionale e formativo, nonché in materia di scelte urbanistiche riqualificanti il tessuto urbano e in situazioni di esigenze pubbliche. Sono coinvolti poi nelle attività e nelle procedure di utilizzo dei Fondi Strutturali e di Investimento Europei (SIE) e possono intervenire nella programmazione dei bandi e avvisi pubblici emessi dalla Regione e dal Comune, oltre a poter programmare e attuare bandi propri. In altre parole, i Municipi possono intervenire fattivamente sulle politiche pubbliche e possono operare scelte e modifiche dei propri bilanci a seconda delle necessità dei territori.

Parentesi 2. La lista dei disoccupati e precari del VII municipio, che supportiamo da ormai quasi due anni, si è mossa finora su diversi piani, dagli ‘scioperi alla rovescia’ alle mobilitazioni sotto la regione e i centri per l’impiego, passando per iniziative di aggregazione territoriale e per le recenti contestazioni a Poletti. E ha intrapreso tra le altre attività un tentativo (per lo più col fine di aggregazione e di agitazione) di interlocuzione/pressione verso l’istituzione idealmente e territorialmente più vicina, il VII Municipio, andando a ricordare in vari modi ai suoi membri le loro responsabilità in tema di lavoro e gestione del territorio. Come quando i disoccupati si sono sentiti in dovere di portare sotto al municipio le decine e decine di chili di spazzatura, erba tagliata e fogliame raccolti in uno spazio di 10 metri quadrati durante uno sciopero alla rovescia. O come quando si sono presentati al consiglio per discutere dell’approvazione di una mozione sottoscritta da centinaia di disoccupati e abitanti del territorio, con l’obiettivo di far prendere responsabilità alle amministrazioni locali rispetto al problema occupazionale.

Parentesi 3. Nello specifico, la discussione di questa mozione è diventata poi una lunga soap opera a puntate ancora in corso. Ci sono stati infatti alcuni incontri – intervallati da lunghi silenzi – con la Commissione Sviluppo Locale del Municipio che, a fronte di una generale apertura al dialogo sulle proposte contenute nella mozione, hanno mostrato finora una certa tendenza alla procrastinazione e all’aggiramento del problema, talvolta con rocambolesche giustificazioni. O addirittura hanno comportato la necessità di riaggiornamenti per “poter studiare meglio” le nostre proposte di reperimento fondi e di applicazione di normative per l’occupazione dei disoccupati del territorio – come la clausola sociale o l’inserimento di un vincolo sull’assunzione in caso di bandi pubblici – e di cui sembravano sinceramente all’oscuro. Lo strano caso degli alunni secchioni e dei professori impreparati, impersonati da consiglieri che sembravano pensare “merda questi ne sanno più di noi”. Cosa che rende bene l’idea di quanto e come sia stata finora affrontata la problematica del lavoro sui territori. Per cui possiamo immaginare il sollievo che hanno provato quando poi sono arrivate le elezioni e il problema sarebbe stato rimandato…

Chiuse parentesi, ora però, purtroppo per loro, la pausa elettorale è finita e quei rompicoglioni della lista dei disoccupati sono pronti a tornare a bussare alla porta del Municipio. E poco importa chi ci troveremo di fronte perché, al di là dei risultati elettorali, quel che conta per un disoccupato – così come per chi ha bisogno di una casa, chi difende un territorio o pretende diritti e servizi pubblici – sono i benedetti e sacrosanti FATTI. Motivo per cui, puntualissimi arriveremo martedì al Consiglio Municipale a chiedere conto del passato e a ricordare alla “nuova” giunta – in realtà costituita da molti consiglieri già conosciuti e con cui abbiamo già dialogato, tra cui la nuova presidente – che tra i problemi principali del VII Municipio c’è la disoccupazione e che questa non può che essere una delle principali e più urgenti priorità che dovranno affrontare. E le prime risposte le vogliamo subito, continuando l’interlocuzione iniziata, approvando la mozione e, magari, sentendo anche qualche loro proposta operativa (o almeno sensata) al problema occupazionale di un municipio grande quanto una città.

Perché la questione è tutta lì, nelle risposte che vengono date alle esigenze delle persone, che si tratti del Comune o dei singoli Municipi. E sia che si tratti della gestione passata targata Pd, che in tema di lavoro ha dato il peggio di sempre, non ponendo alcuna forma di contrasto alla disoccupazione e adeguandosi a tutto quello che il Pd di Renzi e mamma Unione europea comandavano, sia che si tratti della nuova gestione M5S che paventa aria di cambiamento e discontinuità rispetto al passato, ma che sembra già prendersela comoda rispetto alle emergenze della città e che pare già barcollare per il peso dei suoi squilibri interni. In ogni caso, per noi cambia poco e il nostro posto sarà quello di sempre, a mettergli il fiato sul collo, a inchiodarli sulle loro promesse e responsabilità e a chiedere il conto rispetto alle priorità di Roma e dei suoi Municipi. E lo faremo, per ora, a partire proprio da quelle periferie che hanno cercato il cambiamento in fase elettorale, in primis martedì al VII municipio e a seguire tutte le altre in cui si insedieranno le giunte. Per noi ogni promessa è debito, si aprono le danze.

 

 

——————–

MOZIONE

IL CONSIGLIO DEL MUNICIPIO ROMA VII

PREMESSO

che la Regione Lazio ha stanziato fondi per la formazione e l’inserimento lavorativo utilizzando sia il Bilancio Regionale sia i Fondi Europei previsti per la programmazione 2014-2020 afferenti in particolar modo al Fondo Sociale Europeo e al Fondo Europeo di Sviluppo Regionale;

che sulla base di tali risorse ha programmato nell’ultimo periodo bandi e avvisi quali quelli relativi al “contratto di ricollocazione”, alla “qualificazione delle risorse umane per la creazione di nuova occupazione nelle imprese del Lazio”, alla “qualificazione professionale di soggetti inoccupati e disoccupati” e gli “interventi per le imprese artigiane e il recupero dei mestieri”;

che sono disponibili ulteriori fonti di finanziamento attivate dall’Unione Europea attinenti al tema del lavoro e della formazione, quali i programmi a gestione diretta (come il Programma per l’occupazione e l’innovazione sociale) o i fondi Nazionali stanziati nell’ambito dei Piani Operativi Nazionali (come il PON SPAO – Sistemi di politiche attive per l’occupazione);

che le attività e le procedure di utilizzo dei fondi strutturali e di investimento europei (SIE) ad opera del Comune di Roma – disciplinate da DGC n°348 del 28/10/2015 (modalità operative specificatamente di cui all’art.6) – prevedono il coinvolgimento di rappresentanti designati dai Municipi nella Cabina di Regia per la programmazione e progettazione degli interventi di sviluppo;

che lo Statuto di Roma Capitale affida ai Municipi competenze in materia di promozione dello sviluppo economico, sociale, culturale del diritto al lavoro e dell’accrescimento professionale con politiche attive per l’occupazione, la formazione professionale e la tutela della sicurezza e del diritto al lavoro (art.2 5° comma), competenze alla cui realizzazione è finalizzato e limitato il godimento di autonomia amministrativa, finanziaria e gestionale di cui i Municipi;

che lo Statuto di cui sopra affida ai Municipi competenze in materia di scelte urbanistiche riqualificanti il tessuto urbano, la salvaguardia della natura e del paesaggio, le esigenze pubbliche (art.2 12° comma);

che le cifre stanziate, pur insufficienti alla ormai enorme domanda di lavoro, rappresentano un’importante opportunità per l’inserimento lavorativo di chi è disoccupato, anche di lunga durata, per chi ha perso il lavoro da poco e percepisce NASPI, ASPI o mini ASPI, è in mobilità o in Cassa Integrazione e per chi è occupato senza contratto di lavoro regolare o con contratti di lavoro a tempo determinato e precari;

che tali interventi pubblici prevedono inoltre una notevole ricaduta sul tessuto produttivo e possono altresì rappresentare un’opportunità di miglioramento e riqualificazione dei territori, quali quelli delle periferie, maggiormente interessati da difficoltà occupazionali, da situazioni di disagio sociale e degrado delle aree e dei beni pubblici;

CONSIDERATO

che per l’utilizzo di detti fondi e per l’attivazione di interventi adeguati alle esigenze del territorio si rendono necessari processi di partecipazione al fine di individuare le priorità programmatiche e ottimizzare le spese nell’interesse comune e nella lotta alla povertà, creando posti di lavoro, servizi ai cittadini e risanamento ambientale;

che nei quartieri della storica e nuova periferia, tra cui possono annoverarsi ampie zone del VII Municipio, la disoccupazione, in special modo giovanile, ha raggiunto livelli d’allarme sociale e che dette zone hanno altresì bisogno di interventi di manutenzione e riqualificazione nelle scuole, negli edifici pubblici e nelle aree verdi, così come di servizi ai cittadini maggiormente svantaggiati, quali anziani e persone con disabilità;

che sono sorte, in molti municipi di Roma, liste di disoccupati e precari  e un Coordinamento di Disoccupati e Precari Organizzati che, attraverso iniziative pubbliche e “scioperi alla rovescia” hanno evidenziato il bisogno dei suddetti interventi contro il continuo degrado della cosa pubblica e mostrano l’opportunità dell’impiego dei disoccupati e dei precari iscritti alle liste a tale scopo.

RITENUTO

che nel VII Municipio si potrebbero creare centinaia di posti di lavoro nell’ambito dei servizi alla persona (anziani, persone con disabilità, bambini) nonché per gli interventi di riqualificazione e manutenzione degli edifici pubblici (asili nido, scuole, edilizia abitativa, uffici pubblici) e delle aree di verde dei parchi della Caffarella, degli Acquedotti, di Centocelle e di tutti i giardini e le piccole zone verdi lasciate all’incuria, come quelle adiacenti alle strade e alle piazze di zona, tra cui l’area cantieristica ex PUP antistante la stazione metropolitana Giulio Agricola;

che per i suddetti posti di lavoro si potrebbero definire strumenti, anche con il supporto del Centro per l’Impiego pubblico di competenza, per la collocazione e ricollocazione degli inoccupati e disoccupati residenti sul territorio del VII Municipio e rispondere così alle criticità occupazionali dell’area;

Tutto ciò premesso, considerato e ritenuto

IL CONSIGLIO DEL MUNICIPIO ROMA VII

IMPEGNA IL PRESIDENTE E LA GIUNTA

a riconoscere la Lista dei Disoccupati e Precari del VII Municipio e le altre realtà sociali che agiscono nell’interesse e per il benessere del territorio, come interlocutrici e soggetti partenariali in materia di lavoro e di formazione finalizzata all’inserimento occupazionale;

a vagliare e pubblicizzare costantemente le possibilità di impiego dei fondi di cui in premessa per la formazione e la creazione di posti di lavoro nelle periferie e nello specifico nel territorio del VII Municipio, in un processo virtuoso che porti alla riqualificazione del territorio e alla dignità lavorativa dei propri abitanti;

a valutare le proposte di miglioramento del sistema del lavoro locale provenienti dalla Lista dei Disoccupati e Precari del VII Municipio e dalle altre realtà territoriali attive in ambito sociale e occupazionale, prevedendo la possibilità di un confronto nel merito di interventi quali:

1)            definizione di un censimento municipale dei soggetti in condizione di disoccupazione od inoccupazione, nonché dei beneficiari di CIG o di indennità di mobilità (comprovando i dati registrati attraverso indagine incrociata con il Centro per l’Impiego competente), per la formulazione di una graduatoria di assegnatari di eventuali opportunità occupazionali emergenti sul territorio basata su criteri quali: periodo di disoccupazione o inoccupazione; soggetti facenti parte di categorie protette di cui alla L. n°68/99; età, condizione economica, sociale e familiare del soggetto; partecipazione attiva alle liste dei disoccupati presenti sul territorio; specifiche professionalità maturate e competenze certificate;

2)            definizione di un censimento territoriale e monitoraggio dei beni pubblici presenti sul territorio del VII municipio che necessiterebbero di intervento e manutenzione da parte delle istituzioni locali, prevedendo la raccolta di informazioni e la creazione di una lista degli spazi di verde pubblico (es. parco di Cinecittà, spartitraffico su via Tuscolana, area di Giulio Agricola, piazza Don Bosco, Piazza dei Consoli, area cantieristica ex PUP ecc.), delle aree giochi per bambini, degli edifici pubblici, della segnaletica stradale, ecc. in stato di abbandono e che necessiterebbero con urgenza di interventi di manutenzione attuabili dai disoccupati e inoccupati del quartiere;

3)            programmazione ed attuazione, ad opera del Centro per l’Impiego competente e non da Agenzie per l’impiego Private, di programmi formativi specificamente indirizzati all’acquisizione di competenze utili allo svolgimento di attività di riqualificazione e manutenzione degli spazi pubblici, di riqualificazione energetica degli immobili di patrimonio pubblico, di supporto alle persone svantaggiate e di tutte le attività di cui il territorio è ad oggi evidentemente totalmente privo o carente. La programmazione dei percorsi formativi, al fine di rappresentare una reale opportunità di miglioramento dell’occupabilità e di inserimento occupazionale dei destinatari disoccupati e inoccupati, dovrebbe prevedere contenuti e modalità formative ad hoc rispetto all’esigenza dell’offerta occupazionale (laboratori, work experience, stage, formazione a distanza, ecc.), anche con la possibilità di formazione on demand da parte delle imprese del territorio del VII Municipio, nonché l’erogazione di un’indennità di frequenza – come prevista per i progetti formativi finanziati con fondi regionali ed europei – per garantire la sostenibilità economica del percorso da parte dei disoccupati e degli inoccupati;

4)            emanazione, al fine di fornire altre risposte immediate alla disastrosa realtà dell’occupazione territoriale, di appositi avvisi pubblici per la costituzione di “long list” di disoccupati e inoccupati da occupare in opportunità lavorative qualora immediatamente disponili. Sulla base delle necessità del territorio – quali la riqualificazione degli spazi pubblici o degli edifici pubblici in stato di abbandono – o in virtù di specifiche opportunità occupazionali emerse sul territorio, si potrà prevedere che gli avvisi pubblici per la costituzione di “long list” si rivolgano a disoccupati e inoccupati con specifiche caratteristiche occupazionali o di esperienza professionale rispondenti alle esigenze emerse;

5)            indizione di bandi di gara a procedura pubblica o negoziata per le attività di riqualificazione e di manutenzione degli spazi pubblici, nonché per la realizzazione di opere di pubblica utilità, quali quelle individuate attraverso il censimento territoriale di cui al punto 2. Tali bandi dovrebbero essere vincolati dalla stipula di contratti lavorativi di diverse tipologie e durata da parte dei soggetti beneficiari, per una percentuale rilevante e preventivamente definita dei soggetti rientranti nella graduatoria di cui al punto 1 o alle “long list” di cui al punto 4, sulla base delle loro competenze acquisite anche attraverso i programmi formativi di cui al punto 3;

6)            erogazione di idonea retribuzione per i soggetti disoccupati per le attività di manutenzione svolte nell’ambito degli “scioperi alla rovescia”, come nel caso degli interventi effettuati nell’area cantieristica ex PUP antistante la stazione metropolitana Giulio Agricola.