SOLIDARIETA’ CON TERZIGNO

Comunicazione sull’azione di protesta di oggi pomeriggio alla sede della Regione Campania a Rom
in solidarietà alla resistenza delle comunità di Terzigno, vesuviane e del napoletano.

Oggi 29 ottobre 2010 alle ore 17 circa decine di attiviste ed attivisti della Roma indipendente hanno segnalato all’indignazione comune e alla protesta solidale la sede della Regione Campania nella capitale della Repubblica, in via Poli, traversa di via del Tritone.
Rifiuti sono stati scaricati nell’androne di una sede che rappresenta presso lo Stato centrale il governo e l’istituzione della Campania che si rendono responsabili dell’intossicazione di un territorio già ferito socialmente e delle sue popolazioni, in nome degli interessi speculativi delle camorre istituzionali e non che si arricchiscono sul ciclo degli inceneritori e delle discariche buone per tutti i veleni nazionali.
Fuochi d’artificio sono stati accessi fuori della sede della Regione Campana in via Poli, in omaggio alla resistenza di Terzigno, di Boscoreale e di tutte le comunità ribelli vesuviane e napoletane, e contro la repressione minacciata e perpetrata da un potere che, avendo paura di qualsiasi presa di coscienza e per prevenirla, non sa far altro che cercare di imporre paura a tutte e tutti.
L’iniziativa sulla sede romana della Regione Campania si è svolta in coincidenza e in cooperazione con quella di attiviste e attivisti napoletani contro la gestione Bertolaso, con l’azione di protesta davanti alla sede della Protezione Civile a Napoli.
Si tratta solo d’un primo esempio e d’una segnalazione, appunto, delle possibilità di legame solidale fra le resistenze al governo della crisi economica, sociale e ambientale, fra le comunità e i corpi che scelgono di muoversi al ritmo della condivisione di consapevolezza e di degna rabbia, in ogni territorio metropolitano, per affermare nell’indipendenza libere e salubri forme di vita contro il potere della paura, dei veleni e della morte.

Roma, 29 ottobre 2010

Roma Indipendente
solidale con le comunità resistenti
di Terzigno, del Vesuvio e di Napoli