A Nettuno vincono i 5 cubani!
Mentre Obama tornava a casa dopo l’expolit messo in scena al Palazzo di Vetro, la nazionale di baseball statunitense si preparava alla difficile semifinale dei Campionati Mondiali che oggi la vedeva contrapposta alla rappresentativa cubana, a due passi dal mare di casa nostra, ovvero alla stadio Teneo Borghese di Nettuno. Non siamo diventati amanti del baseball da un giorno all’altro; ma abbiamo sfruttato l’occasione per lanciare un messaggio all’amministrazione americana, la stessa che dalle parole del suo Presidente dichiarava presso l’ONU di invertire la rotta in tema di diritti umani sul caso Guantanamo. Così, abbiamo deciso di fare un salto presso il diamante di Nettuno. Evidentemente non conveniva sbandierare all’Onu che dal 1998 ci sono cinque compatrioti cubani rinchiusi nelle carceri statunitensi, senza possibilità di ricevere visite, ridotti ad una clausura senza eccezioni, in condizioni disumane e senza uno straccio di prova sulla presunta colpevolezza. Eppure è questa la triste vicenda, su cui più volte ci siamo soffermati, che rende paradossale e inutile quanto viene detto in giro per il mondo dagli Stati Uniti.
Ci siamo interrogati spesso su come denunciare questa infame violazione del diritto internazionale nonchè su come sensibilizzare la gente, prima vittima del continuo oscurantismo e facile preda di un’intensa mistificazione mediatica. Al di là dei tentativi di contrinformazione (per cui rimandiamo al lavoro dei compagni del Cdr Roma – www.cdr-roma.org), l’odierna occasione era davvero troppa ghiotta…a due passi da Roma, uno stadio, un parterre ripreso a livello mondiale e la ferma volontà di molti compagni con cui abbiamo costruito il blitz nello stadio. Striscione “umano”, fatto con una serie di magliette (ciascuna con una lettera), su cui recitavamo senza mezzi termini. FREE THE CUBAN 5!! Molte bandiere cubane, cori a gran voce e i ritratti dei cinque compagni che hanno lottato e lottano tutt’ora contro il terrorismo USA, un terrorismo finanziato dalle forti lobbies di Miami e che si avvale della complicità assoluta di uno dei peggiori bombaroli che la recente storia ricordi: l’infame Posada Carriles. Insomma, al di là delle modalità l’azione è riuscita e scriviamo questo post appena di ritorno dalla “trasferta” fuori porta. Il messaggio è chiaro, proprio in questi giorni in cui si snoda l’ennesimo mese di solidarietà portato avanti dall’amministrazione di Cuba; un mese ogni anno di assoluto impegno sulla liberazione dei cinque cittadini, cui si aggiunge la quotidiana battaglia del Governo de L’Avana per porre fine ad un sopruso che la comunità internazionale (sempre tronfia di buoni intenti) ignora sistematicamente. Da parte nostra…NON UN PASSO INDIETRO!
LIBERTA’ PER I CINQUE COMPAGNI CUBANI!
TERRORISTA E’ LO YANKEE CHE LI DETIENE INGIUSTAMENTE!
AL FIANCO DELLA RIVOLUZIONE E DI FIDEL,
SENZA SE E SENZA MA