Consigli (o sconsigli) per gli acquisti
Qualche compagno ci ha fatto notare che, a dispetto del titolo della rubrica, fino ad ora abbiamo recensito solo in maniera benevola i libri che ci sono passati per le mani. Rimediamo subito sconsigliando vivamente l’ultima fatica editoriale di Guglielmo Pispisa pubblicata dai tipi della Marsilio. Memori dell’ottima prova fornita con “Città perfetta” e, soprattutto, con “La strategia dell’ariete” (insieme al ensamble narrativo Kai-zen) siamo corsi in libreria stimolati anche dalla recensione di Carmilla (leggi). Potete immaginare dunque la delusione per un libro stilisticamente avvincente ma di cui non condividiamo affatto la tesi di fondo. Narrando le vicissitudini di un infiltrato dei servizi nelle fila del nuovo terrorismo Pispisa, abusando dell’archetipo del servitore dello stato cinico e disincantato, torna a ritroso fino agli anni ’70 proponendone una lettura che neanche il peggior Giuliano Ferrara (all’epoca nella federazione torinese del PCI) ai tempi degli inviti alla delazione di massa. Il movimento come ritrovo di borghesucci annoiati, la lotta armata come un prodotto della follia di alcuni di questi borghesucci più fanatici degli altri e comunque sempre eterodiretti dai servizi in chiave stabilizzante. I militanti cooptati dal sistema. Insomma tutti i clichè utilizzati all’epoca da certa sinistra per demonizzare quello che non si riusciva a comprendere, e controllare. Pispisa avrebbe forse potuto “salvarsi” circoscrivendo almeno le sue elucubrazioni ad un caso specifico, rimanendo insomma nel campo della “fiction”. Invece, per rendere realistico il suo racconto, ha alzato il tiro alludendo (neanche troppo velatamente) a fatti realmente accaduti: l’omicidio di Marco Biagi, l’esecuzione di Guido Rossa, gli arresti leagati al teorema del 7 aprile. Si tratta, per non farla troppo lunga, di un libro che al di la della volontà dello scrittore finisce col proporre una lettura conservatrice e rassicurante di un decennio che altri, con esiti ben più destabilizzanti, avevano già indagato utilizzando proprio quelle potenzialita del noir e della crime novel di cui parlavamo in un altro posto. Risparmiatevi quindi questi 16.5 euro, perchè l’unica cosa buona del libro è che l’hanno stampato su carta riciclata. Almeno non è stato abbattuto nessun albero.