Cambia faccia, cambia avventura
Della serie: che se deve fa’ pe’ campà (senza lavorà). Vi ricordate di quel fenomeno di Piero Sansonetti? Ma si, il giornalista dell’Unità chiamato da Bertinotti a dirigere Liberazione. Quello che in pochi mesi era riuscito a rendere il quotidiano di via del Policlinico talmente inutile da non poter essere utilizzato neache per incartare le uova. Quello che sparava a palle incatenate contro Cuba e il Venezuela in nome di una “sinistra moderna” (sic). Il simbolo della battaglia dei vendoliani per l’affermazione di una nuova sinistra. Ebbene, dopo essercelo sorbito in ogni salotto televisivo a disquisire della grazia alla Franzoni o di quanto significasse la vittoria di “Vladi” all’Isola dei famosi… indovinate un po’ dove è andato a finire. Squillino le trombe, rullino i tamburi… aumenti la suspense e TA-DA: al “Riformista”. Avete capito bene, al quotidiano più inutile della storia diretto da quell’altro “fenomeno” del giornalismo che risponde al nome di Antonio Polito, il baffo più insulso dell’anticomunismo. Non c’è che dire, veramente una bella carriera.