il puparo
Chi è il Sindaco di Roma? Facile direte voi, Alemanno. E invece no, risposta sbagliata. Proviamo allora a riformulare la domanda in maniera più completa. Chi è il vero Sindaco di Roma? Chi è che realmente gestisce la città utilizzando il rinnegato Gianni Alemanno come prestanome? Qui la risposta è meno intuitiva, soprattutto per chi, non abitando a Roma, magari non percepisce quale coacervo di interessi e di poteri si concentri nelle mani di un numero relativamente ristretto di palazzinari, pardon, costruttori. Ma a fugare ogni dubbio su chi veramente detenga le leve del potere nella citta eterna ci hanno pensato gli accadimente delle ultime settimane. I primi giorni di agosto il quotidiano romano Il Messaggero, di proprietà di Francesco Gaetano Caltagirone, pubblica in prima pagina nazionale un articolo scandalizzato sul Regina Elena. tempo un mese e l’occupazione più popolosa d’europa viene sgomberata. Francesco ordina, la polizia esegue e Alemanno ratifica. Neanche qualche giono e tocca ad Area ingovernabile. Stessi interessi, stesso iter. Dopo di che il quotidiano di via Barberini si concentra sull’occupazione dell’ex scuola 8 marzo inventandosi un teorema tanto ignobile quanto campato in aria. Ma anche in questo caso le forze del (suo) ordine non possono esimersi dall’accontentare chi le tiene a busta paga e partono all’attacco arrestando cinque compagni sulla base di un castello di accuse ridicolo e, per giunta, vecchio di un anno. Il PM, rinfrancato da quest’aria inquisitoria, rispolvera un linguaggio ottocentesco arrivando a definire il comitato di occupazione “una consorteria” fra delinquenti. Il PD, forse ancora più vomitevole del PDL, si allinea prontamente alla stretta repressiva e del resto Francesco paga anche loro per cui figuriamoci chi se ne frega del garantismo e della presunzione d’innocenza. Chi però fa la figura peggiore sono i giornalisti, forse peccando di ingenuità ci saremmo aspettati almeno qualche voce dissonante o dubbiosa. Ma che, tutti allineati e coperti. Pronti come un sol uomo ad infamare a mezzo stampa chi quotidianamente si batte per il rispetto di quello che dovrebbe essere un diritto garantito: la casa. E così l’autotassazione di 15 euro diventa “pizzo”, l’organizzazione delle lotte diventa “racket” e i compagni diventano “estorsori”. Ma allora chi spilla 350 euro a posto letto ai fuorisede che cosa è? E chi chiede 1000 euro di affitto al mese per un appartamento? E chi tiene migliaia di case sfitte? Forse è giunto il momento che il movimento torni a riformulare livelli di risposta adeguati ai tempi, cosa che in parte è gia stata giustamente fatta e praticata la scorsa mattina. nel frattempo, però, ci sono cinque compagni da tirare fuori e per questo invitiamo tutt* a partecipare al corteo che venerdì prossimo, dalle 17.30, si snoderà per le strade della Magliana.
LIBERE TUTTI
di seguito il comunicato dell’8 marzo
Non abbiamo nulla da nascondere.
Non paghiamo il pizzo, noi lottiamo!
Le diffamazioni diffuse da sedicenti giornalisti che qui non sono mai venuti a fare un’inchiesta, non ci hanno fatto recedere dalla nostra lotta perchè questa nasce dalla necessità di abitare in una casa e dal desiderio di un diverso convivere, di riprenderci la vita e non sopravvivere. Per questo abbiamo in questi due anni di occupazione recuperato uno spazio pubblico abbandonato al degrado, riaprendolo a tutto il quartiere. E’ così che ci siamo guadagnati la solidarietà degli abitanti, molti dei quali, oggi sotto sfratto, si sono guadagnati anni fa con la lotta la loro casa.
Con false accuse infamanti oggi 5 compagni di lotta dell’8Marzo occupato sono stati prelevati dai carabinieri in modo coatto alle ore 4.40.
Si sono introdotti con la forza nell’edificio della ex-scuola che ospita tutti noi: famiglie di sfrattati, precari, disoccupati; ci hanno costretto a rifuggiarci sul tetto pronti a difendere il nostro spazio.
Ci dicono che è solo una perquisizione ma il modo di agire è quello di uno sgombero ben organizzato.
Sfondano porte per fare paura a bambini che dormono aspettando il primo giorno di scuola, ma vista la nostra resistenza non riescono a buttarci fuori.
Cinque compagni vengono portati via dopo che tutti siamo stati identificati.
Proseguono così il gioco e gli interessi dei consiglieri del Pdl come Luca Gramazio, Fabrizio Santori, Luca Malcotti, che usano l’arma della diffamazione mezzo stampa, per colpire al fianco un movimento che fa paura a questa classe politica incapace di risolvere problemi come la casa, il lavoro, la precarietà, il reddito e che teme che queste questioni mobilitino lotte generalizzate.
Noi non paghiamo il pizzo, noi lottiamo!
Roma, Magliana 14 settembre 2009