Un’altra piccola storia ignobile di servi e servizi.
Che i fascisti fossero manipolati dello stato è cosa nota, almeno tra i compagni, ma che a confermarlo siano loro stessi rappresenta davvero una divertente novità. Poche ore fa Repubblica ha pubblicato (leggi) alcuni stralci delle intercettazioni del 2014 di Roberto Fiore nell’ambito dell’inchiesta sui cosiddetti “Banglatour”. Il capo di FN parlando di Maurizio Boccacci ha definito il camerata testualmente, un uomo “a libro paga dei servizi”, mentre Alessio Costantini (fino a qualche settimana fa leader romano di FN) definiva lo stesso Boccacci, Castellino e il sempiterno Delle Chiaie “un gruppo di merde”. A rendere la cosa ancora più interessante è che tutti i protagonisti di questa vicenda si sono poi ritrovati dopo qualche anno riuniti dentro “Roma ai Romani” nel tentativo di rilanciare FN sulla piazza romana. Fiore, Boccacci e Castellino avevano addirittura sottoscritto con sprezzo del ridicolo un “patto d’acciaio” con tanto di foto e comunicato sui social (leggi), un sodalizio talmente “forte” da andare in pezzi dopo solo qualche settimana spingendo Boccacci a ritirarsi a vita privata (leggi) accusando Fiore di essere un pavido. E così finisce un’altra piccola storia ignobile di servi e servizi.