Verso il 25 marzo: cambio di percorso, e di scenario
L’impossibile corteo proposto dalla Questura ha subito uno stravolgimento dell’originale percorso. Il 25 la manifestazione partirà da Porta San Paolo, passerà per Testaccio e terminerà a Bocca della Verità. Non un grande percorso, ma con almeno un pregio: si dirigerà verso il vertice, invece di allontanarsene come originariamente pensato dalla Polizia. Terminerà nei pressi del Campidoglio, che è l’obiettivo, quella giornata, della lotta al liberismo europeista. Un passo in avanti, sebbene rimangano tutte le criticità di una manifestazione criminalizzata dall’artefatto clima di terrore agitato dai media unificati. E’ il prezzo dell’incompatibilità politica, e ne eravamo certo preparati. La lotta all’Unione europea come istituzione liberista non può uscire dall’ambito delle mere posizioni testimoniali. Non a caso chi la agita da destra – Lega nord o M5S – se ne guarda bene dall’organizzare una lotta politica conseguente. Sabato 25 al contrario la lotta al liberismo europeista prende la strada della politica, della mobilitazione, del conflitto. Una mobilitazione capace di coinvolgere sindacati di base, lotte sociali, migranti, militanti politici. Un primo passo, certamente, senza altra ambizione di squarciare il velo del consenso neoliberale alla Ue. Ma un passaggio necessario.