Il cuore antifascista batte nelle vene della metropoli
Più di seimila persone hanno contribuito al successo dell’Achtung Banditen 2016, un vero e proprio evento ormai inserito nell’immaginario antifascista metropolitano. Avremo modo in seguito di tirare le somme politiche ed economiche del festival che, per chi se lo fosse dimenticato, garantisce a tanti compagni, del nostro collettivo e non solo, la difesa nei processi politici che segnano la nostra militanza quotidiana. La lotta ha un costo che chi non fa politica (o la fa nei canali istituzionali finanziati pubblicamente), difficilmente può intuire. Oggi però vogliamo ringraziare tutti quelli che hanno costruito il successo della due giorni, organizzata, come l’anno scorso, insieme ai compagni di Sapienza Clandestina e del Progetto Degage, che hanno dato come sempre un contributo decisivo alla riuscita dell’iniziativa. Cominciando dagli artisti, che hanno suonato tutti a prezzo politico, cosa ormai rara nel panorama musicale anche legato al movimento. Ringraziamo la Palestra Popolare San Lorenzo, la nostra palestra, che da vent’anni resiste contro fascismi e repressione. La riunione ufficiale di pugilato è stata possibile grazie alla partecipazione delle palestre popolari romane, dalla Indipendente del Cinodromo alla Palestra Popolare del Quadraro, alla Revolution Boxe dei nostri fratelli Lorenzo Catalano ed Eleonora Nero, nonchè Valerio Monti – coach del campione italiano e sfidante al titolo EU Superwelter Emanuele Della Rosa. Ci sembra doveroso ringraziare anche la Federazione pugilistica italiana, che non si è fatta alcun problema ad autorizzare la riunione all’interno di un festival antifascista, dimostrando una volta di più la natura popolare e proletaria della boxe.
Alla giornata di sport popolare ha partecipato anche l’Atletico San Lorenzo, prima squadra popolare del quartiere. Ringraziamo le Madri per Roma città aperta per aver partecipato ai dibattiti, per aver allestito il proprio banchetto, per il solo fatto di esistere e di resistere senza cedimenti alla pacificazione a-fascista galoppante nelle istituzioni e nella società. Un contributo importante ai dibattiti della prima giornata è stato dato dal Collettivo antifascista Paris Banlieue, nostri compagni di viaggio da tempo, con cui abbiamo provato a ragionare di periferie meticce, di precariato migrante, di organizzazione politica nelle banlieue, insieme anche ai compagni di Francoforte in prima linea nella lotta antifascista contro Pegida e le diverse facce del neonazismo tedesco. Una menzione speciale va fatta per i compagni del Sally Brown, per tutto ciò che rappresenta il pub nella storia della Roma antifascista, e in particolare per aver gestito la cucina del festival. Ringraziamo anche tutti i compagni che nelle due giornate hanno contribuito coi banchetti, da Acad – l’associazione contro gli abusi in divisa, alla casa editrice Red Star press, agli All Reds rugby Roma. La presenza ad un evento come questo è sempre una scelta politica: non ci si guadagna, non ci si promuove, si da il proprio contributo militante e la propria solidarietà antifascista, e questi compagni lo hanno dimostrato una volta di più. E infine, ringraziamo tutti quei compagni che si sono fatti il culo senza chiedere niente in cambio. L’università La Sapienza è uno straordinario luogo simbolico e scenografico, ma organizzare un evento politico-musicale di tale portata in uno spazio non adatto a questo, ri-plasmando da zero tutto l’ambiente circostante, è operazione titanica prodotta solo dal sudore dei compagni. Dall’elettricità alle cucine, dalla costruzione dei palchi all’amplificazione, dai bar alla gestione dell’ingresso, dai ring ai campi di basket e calcetto, tutto è stato in qualche modo costruito, montato e smontato per l’occasione. Sarebbe troppo lungo, davvero – senza retorica – proseguire nei ringraziamenti. L’anno politico continua, l’Achtung Banditen Fest da appuntamento al 2017, con i compagni uccisi o in carcere nel cuore.
Bisogna piangere i sogni per capire – che l’ultima giustizia borghese si è spenta.