House of cards, ovvero Salvini, il Regno delle Due Sicilie e lo “Special One” Pomarici
Domenica scorsa a Palermo Salvini ha dichiarato che la mafia è il “nemico pubblico” per eccellenza del Paese, poi – incassata la tregua con Berlusconi – deve averci ripensato per convenienza ed evidenza, ritrovandosi sul groppone anche la strana storia di Giuseppe “Pino” Faraone, professionista della politica sicula che nel giro di due anni e una manciata di giorni ha cambiato ben 4 formazioni politiche pur di rimanere comodamente ancorato alla sua poltrona di consigliere comunale.
È evidente che la pochezza di questa storia (ben ricostruita qui) lascia spazio a riflessioni politiche, permettendoci al contempo di farci un paio di risate a cuor leggero.
Il nostro Pino, infatti, era capogruppo di ben 2 consiglieri della neonata formazione salviniana nella città di Palermo. Sicuramente un buon risultato se calcoliamo che a Roma, più a nord di Palermo, la filiazione del leader del Carroccio (Verso la lega dei popoli con Salvini) presieduta dal “treccartista” Marco Pomarici conta un solo appartenente al gruppo consiliare dell’Assemblea Capitolina: unico e indiscusso leader, capogruppo a sé, monade politica e particella di sodio abbandonata, Marco “The Special One” Pomarici.
Matteo Salvini, che sulla campagna al sud e nel Regno delle Due Sicilie ci sta investendo tanto, ieri ha usato Twitter per ribadire totale e incondizionata solidarietà al suo sodale palermitano
Oggi più che mai l’imperativo #MaiConSalvini è una necessità, il 28 febbraio tutti in piazza per dire che #RomaNonSiLega!