Al momento di marciare molti non sanno…
Ieri a Parigi, a guidare la marcia contro i “barbari tagliagole” c’erano altri barbari, quelli in giacca e cravatta. Spiccava, per le mani sporche di sangue, il premier israeliano Benjamin Nethanyau, seguito a ruota dal presidente ucraino Poroshenko e dal turco Davotoglu. E c’erano quelli che l’estremismo islamico l’hanno creato, alimentato e finanziato. E al loro fianco sfilavano quelli che in questi anni hanno votato le guerre umanitarie, lasciando sul campo, sotto le bombe dei B52 e dei droni, migliaia di vittime civili. Ma questo si sa, non è terrorismo, sono operazioni di polizia internazionale. E poi c’erano quelli che, qui da noi, ogni giorno impongono politiche di lacrime e sangue a milioni di lavoratori. Non c’era Obama, è vero, però, perchè non se ne sentisse la mancanza, c’era il segretario della Nato Jens Stoltembreg. Tornano allora in mente, mai così attuali, i versi di Brecht: Al momento di marciare molti non sanno che alla loro testa marcia il nemico. La voce che li comanda è la voce del loro nemico. E chi parla del nemico è lui stesso il nemico.