Granarolo: due facchini arrestati a Bologna
Qualche giorno fa abbiamo riportato la notizia di un compagno del S.I.Cobas aggredito a Milano, evento che si andava ad aggiungere agli altri innumerevoli tentativi di padroni e padroncini del settore della logistica che con l’aiuto di forze dell’ordine e magistratura provano ad arrestare le lotte della logistica e la loro diffusione. E dopo sospensioni, licenziamenti e denunce ieri a bologna il tiro della repressione si è alzato ancora una volta portando all’arresto di due facchini accusati di aver resistito alle cariche della polizia davanti ai cancelli della Granarolo. Azienda che non ha tardato ad esprimersi affermando ad esempio al Corriere che “…la nostra azienda non è in nessuna vertenza sindacale. Nessuno dei nostri lavoratori sta scioperando. Quelle persone davanti ai cancelli non hanno niente a che fare con noi”. E grazie, ci verrebbe da dire, visto che tra i facchini che bloccano i cancelli ci sono proprio quelli che l’azienda ha licenziato alcuni mesi fa, oltre a tutti quelli di altre aziende che portano supporto e solidarietà alla loro lotta come a tutte le lotte del settore della logistica, ai sindacati di base e ai compagni delle realtà politiche della zona. Di seguito riportiamo i comunicati del Laboratorio Crash! e del S.I.Cobas, ribadendo il nostro sostegno agli arrestati e a tutti i facchini in lotta per la difesa del proprio lavoro e per l’ottenimento di condizioni di lavoro dignitose. La Granarolo ieri ha detto che “Ancora una volta la produzione è andata persa perché il latte dei nostri allevatori è rimasto nelle cisterne”, quindi qualcosa ci dice che questa è la strada giusta…..Avanti facchini!
Il comunicato del Laboratorio Crash
Ieri la resistenza degli operai e dei solidali davanti ai cancelli della Granarolo è stata tenace e grande espressione di dignità. I cazzotti, le manganellate, i trascinamenti, gli insulti, il gas urticante spruzzato in faccia e poi gli arresti non hanno piegato la lotta degli operai (tutti gli episodi di violenza e brutalità sono stati filmati e circolano in rete). Al loro fianco tanti compagni e compagne stretti in un forte cordone di solidarietà.
Non appena scattati gli arresti e davanti tanta violenza poliziesca e sopruso padronale i compagni del S.I.Cobas hanno dichiarato lo sciopero generale della logistica in tutta la provincia di Bologna.
Questa mattina sui tre giornali locali la Granarolo ha comprato un’intera pagina dove invita le istituzioni di Bologna a colpire duro gli operai e addita all’opinione pubblica cittadina i S.I.Cobas e Laboratorio Crash come i fomentatori di soprusi contro la loro azienda, che a loro dire, è manifestazione di grande valore etico-aziendale.
In città il padronato e le istituzioni fanno quadrato e puntano con ogni mezzo ad aggredire la lotta. Ieri ad esempio alcuni facchini rimasti isolati sono stati pestati da decine di crumiri delle cooperative della logistica che lavorano per Granarolo.
Alle aggressioni e alle provocazioni poliziesche, alla disinformazione, e alle iniziativa dei mercenari di Granarolo rispondiamo con il sorriso degno di chi lotta per il giusto e per i diritti. Resisteremo al oltranza e fino a quando i 51 facchini non verranno tutti riassunti e fino a quando non saranno riconosciuti i loro diritti e le rivendicazioni della lotta: al primo punto la dignità!
Chiediamo l’immediata liberazione dei due operai arrestati e rilanciamo la mobilitazione in tutta la città per il loro rilascio!
Facciamo appello ai movimenti sociali di tutta Italia ad esprimere solidarietà militante per una lotta che riguarda tutti e tutte. E confermiamo la preparazione di una giornata di boicottaggio internazionale contro Granarolo da fissare nei prossimi giorni. Facciamo appello ai compagni e alle compagne, ai movimenti e al sindacalismo conflittuale di Bologna a recarsi oggi in solidarietà al presidio fisso davanti Granarolo che nonostante la durissima repressione resiste!
Sciopero e picchetti fino alla vittoria!
Laboratorio Crash!
Comunicato S.I.Cobas
Due operai che hanno osato presidiare i cancelli della Granarolo sono stati pestati come i loro compagni, hanno subito un attacco premeditato degli sbirri al servizio della lega coop e per tale motivo sono trattenuti in arresto nelle patrie galere. I due lavoratori, uno della Dhl, e un’altro della Susa non sono stati rilasciati come gli altri quattro compagni fermati alla Granarolo. Colpevoli di aver dato solidarietà attiva ai loro compagni della Granarolo devono pagare, devono restare in carcere perché sono come i loro compagni contro i padroni.
Domani il fronte dei COBAS sostenuti da militati solidali con la loro lotta, esercitando il diritto di sciopero che i padroni ed i loro sgherri cercano di contrastare, manifesteranno con la loro forza davanti ai cancelli della Granarolo. Padroni: PAGHERETE CARO, PAGHERETE TUTTO!
L’azione repressiva della polizia non fermerà questo movimento, l’onda lunga degli scioperi dei lavoratori della logistica farà rientrare i loro compagni della Granarolo nei magazzini, questa lotta insegnerà che è possibile resistere agli attacchi dei padroni se i lavoratori si organizzano e faranno pagare cari prezzi ai padroni.
Fuori dalla galera i due compagni arrestati.
S.I.Cobas