La espada de Bolivar y “el pollo” guapo de Martì
Ieri è stata una giornata importante sia per Cuba che per il Venezuela, anzi senza paura di esagerare potremmo dire che sportivamente parlando si è trattato di una giornata storica. Rubèn Limardo Gascòn, lo schermidore di Ciudad Bolivar, ha vinto la finale nella spada riportando il Venezuela sul gradino più alto del podio olimpico dopo ben 44 anni. Tanto per far capire il significato dell’impresa occorre ricordare che quella vinta ieri è stata in assoluto la seconda medaglia d’oro nella storia dello sport venezuelano, e Rubèn Limardo ha voluto dedicarla alla madre morta prematuramente due anni fa, al popolo venezuelano e al presidente Chavez por todo el apoyo que le ha dado al deporte (leggi) . Sembra che a Caracas los escualidos si stiano già mordendo i gomiti per quello che questa medaglia potrebbe significare per il processo bolivariano a soli due mesi dalle elezioni presidenziali. Nelle stesse ore un nuotatore cubano, Hanser Garcìa, partecipava alla gara regina del nuoto: i 100 stile libero. Di primo acchitto la cosa potrà sembrare ai più persino banale, ancora di più se si pensa che “el pollo” di Villa Clara è arrivato settimo. Eppure forse in nessuno sport più del nuoto si evidenzia la faglia che separa i paesi ricchi da quelli poveri. Basta guardare i medaglieri olimpici e il colore della pelle dei migliori atleti. Per tirare su una squadra competitiva non basta la “genetica” e il talento: servono allenatori, infrastrutture e piscine diffuse in maniera capillare su tutto il territorio. Insomma servono soldi, e pure tanti. Quindi il fatto che un nuotatore cubano sia oggi tra i primi otto velocisti è un fatto tutt’altro che scontato, e i cubani lo sanno bene. Al punto che la qualificazione alla finale è stata salutata sull’isola come e più di una medaglia. Perchè come scriveva Cuba Debate qualche giorno fa, el peso de una isla en el amor de un pueblo. C’è però un altro aspetto che rende la vicenda ancora più densa di significati. A Garcia è stato più volte proposto di andare ad allenarsi in un altro paese, ma lui ha sempre rifiutato e agli impianti all’avanguardia ha sempre detto di preferire l’acqua verde e mal filtrata della sua piscina cubana. Quindi tenetevi pure i vostri atleti fighetti tutti gossip e rotocalchi, tenetevi i Magnini e le Pellegrini, tenetevi le star. A noi piace di più questo nuotatore che entra in piscina con l’accappatotoio aperto e a petto nudo… guapo, orgoglioso e sfrontato come l’isola che rappresenta.