Paola Soriga: audio dell’intervista
Partiamo dal presupposto che l’esordio editoriale di Paola Soriga, al di là di alcune critiche minoritarie che l’hanno accompagnato in questi primi 2 mesi, è secondo noi un esperimento narrativo dall’alto valore simbolico e dalla grande forza narrativa. Dove finisce Roma (Einaudi Stile Libero Big, 140 pp., 2012, € 15.50), infatti, non è solo un romanzo di formazione sul cui sfondo leggiamo con piacere gli echi che ci giungono dalla Roma resistente del ’44; è un testo che pone nuovamente al centro del dibattito il tema della memoria, la nostra memoria, fatta di testimonianze orali e fatti più noti che ne hanno caratterizzato il fiero incedere in questi primi 68 anni.
Roma, appunto. Una parola e una città che per stessa ammissione dell’autrice (durante la chiacchierata che abbiamo fatto con lei) sembravano non andare a genio alla direzione editoriale di Einaudi: romanzo troppo centrato su un unico luogo, forse incapace di riscuotere successo al di fuori del GRA. Invece la storia di Ida (e l’intermittente tratteggio biografico di Paola) hanno conquistato il proscenio nazionale, perché evocatori di una storia e di un’esperienza di vita che, nella Resistenza al nazifascismo, erano stati destino e scelta di molte giovani donne e uomini.
Roma, dicevamo. Proprio nella sua unica presentazione romana (lo scorso 5 maggio nelle sale del L.O.A. Acrobax) abbiamo avuto modo di sentire dal vivo alcune considerazioni di Paola sul suo stesso lavoro, arricchite dal contributo di Cristiano Armati (che presentava nella stessa sede Il Libretto rosso della Resistenza); elementi che ci hanno indotto, quindi, a voler approfondire alcuni aspetti che si celano dietro le 140 pagine del suo romanzo.
Da qui la decisione di confrontarci, collettivamente, con la sua prosa e il messaggio del suo libro; senza però voler tirar fuori, tardivamente, l’ennesima recensione che avrebbe avuto il solo merito (o almeno crediamo!) di sintetizzare le molte interessanti riflessioni lette e sentite su blog, giornali, forum e discussioni tra compagni e compagne.
Questa la genesi della chiacchierata fatta con Paola; e senza ulteriori velleità di critica letteraria vi lasciamo alle domande e alle risposte che, in un breve quarto d’ora, ci hanno aiutato a saperne di più su Ida, Paola e le loro storie incrociate.
INTERVISTA
[audio:https://www.militant-blog.org/upload/sam.mp3|titles=Intervista]