al fascista pariolino? …portafogli e motorino.
Per un po’ ci hanno provato, bisogna riconoscerglielo. Certo, a modo loro, ma c’hanno pur sempre provato. Hanno organizzato gli scortei, le manifrustrazioni, le occupazioni assistite nei quartieri di periferia. Per dimostrare che erano dei maschioni virili si prendevano perfino a cinghiate da soli, risparmiando così ai compagni un bel po’ di fatica. Poi però la loro indole, quella più intima, ha preso il sopravvento. E da bravi marxisti sappiamo che quando la natura “sociale” di un individuo chiama c’è ben poco da fare, la classe n’est pas d’eau. Tale padre (borghese) tale figlio (borghese). Oggi sono andati alle stampe due interessanti articoli che ben spiegano come questi signori (è proprio il caso di dirlo) hanno messo a profitto il loro “ribellismo” grazie agli agganci col sindaco Alemanno. Sull’Unità (leggi) un reportage spiega con dovizia di particolari come da qualche settimana dentro la “non conforme” Area 19 sia stato allestito (coi soldi del comune) “il nuovo (e conformissimo) locale della Roma bene” (guarda). Piscina e cocktail con la fragolina, minicar e SUV, maglioncini da centinaia di euro poggiati sulle spalle e scarpe da barca. Questo e altro per le serate dei giovani rampolli provenienti da Vigna Clara, da piazza dei Giuochi Delfici o dai Parioli. Certo è che se uno di questi giorni dovesse cascarci sopra un meteorite non saremmo certo noi a versare qualche lacrima. Ma come dicevamo c’è anche un altro articolo, altrettanto interessante, pubblicato dal Messaggero (leggi). Il giornale di Caltagirone, che evidentemente deve aver annusato l’aria e sta cambiando il cavallo su cui puntare per le prossime comunali, assesta un bel uno due alla giunta Alemanno proprio durante la discussione del bilancio capitolino. Come se già non bastassero i 12 milioni di euro destinati a comprare un palazzo in pieno centro a Iannone e so(r)ci, ecco spuntare i villini destinati ai militanti del popolo di Roma e alle tartarughe di casaclown. E tutto questo dopo la fascistopoli dei posti di lavoro a tempo indeterminato nelle municipalizzate, degli appalti alle cooperative d’area, dei finanziamenti a pioggia… Come direbbe Totò: E io pago!