5 de junio…Vamos con ollanta!
Oggi in Perù si vota per il secondo turno delle presidenziali che vedono il candidato della sinistra Ollanta Humala opposto alla candidata di destra Keiko Fujimori. Chiunque abbia un po’ di dimistichezza con la storia recente del Perù sa bene cosa significhi quel cognome: dittatura neoliberista, esecuzioni sommarie, torture, stragi indiscriminate. Per anni Alberto Fujimori (padre di Keiko) e il suo (in)degno sodale Vladimiro Montesinos hanno represso nel sangue le lotte sociali e sterminato decine e decine di compagni con l’avallo dei governi occidentali. Ora c’è il rischio che quel fantasma riesca dalla prigione dorata in cui era stato recluso e torni a proiettare la sua ombra inquitante sul paese andino e questo forse già basterebbe per augurarsi una vittoria di Humala. Ma siamo antimperialisti e sappiamo bene che la partita va molto al di la della riabilitazione di un vecchio arnese. Gli Stati Uniti, ovviamente, vedono di buon occhio una possibile affermazione di Keiko. Per Washington significherebbe poter continuare a fare il bello e il cattivo tempo in un paese che, nonostante sia ricchissimo di materie prime, annega in una disparità sociale senza precedenti. Oltretutto questo permetterebbe loro di rafforzare la collaborazione con Colombia e Cile in contrappozione al progetto dell’ALBA. Chi ci segue sa bene quale importanza abbia a nostro avviso lo scacchiere latinoamericano, riteniamo che ormai da molti anni il baricentro delle lotte per l’altro mondo possibile si sia spostato stabilmente nel Cono Sur e che sia un nostro compito quello di difendere e sostenere queste lotte. Anche quando queste non collimano perfettamente con le nostre idee. Per questo motivo quando alcuni compagni peruviani ci hanno chiesto di dargli una mano con la campagna elettorale a Roma (dove votano migliaia di migranti) non ci siamo tirati indietro e armati di secchio e colla nelle ultime settimane abbiamo cercato di dare il nostro piccolo contributo por el cambio. Ora speriamo solo che sia servito.