Ricordando Fabrizio…

Ricordando Fabrizio…

 

(Ricordando Fabrizio, proponiamo un testo redatto dai compagni del Centro di Documentazione e Contrinformazione “Macchia Rossa”).

8 SETTEMBRE 1974 – 8 SETTEMBRE 2011

FABRIZIO CERUSO VIVE ! LA LOTTA PER LA CASA CONTINUA !

L’8 settembre del 1974 viene assassinato dalla polizia a Roma, durante la difesa dagli sgomeri delle case occupate del quartiere San Basilio, Fabrizio Ceruso, 19 anni, militante del Comitato Proletario di Tivoli, organismo dell’Autonomia Operaia Organizzata.

La lotta per il diritto alla casa era molto forte a Roma quando, il 5 settembre, nella borgata di San Basilio, all’estrema periferia est della capitale, la polizia interviene con un ingente schieramento, iniziando a sgomberare le quasi 150 famiglie che da circa un anno occupavano le case.

L’incontro fra la decisa opposizione proletaria agli sfratti e la volontà dei militanti della sinistra rivoluzionaria di difendere una delle più estese occupazioni in atto nella città, portò a organizzare una dura resistenza, che sfociò in vere e proprie battaglie di strada.

Fin dalle prime ore del mattino di venerdì 6 settembre furono erette barricate agli ingressi del quartiere con pneumatici, vecchi mobili e oggetti di tutti i tipi. La polizia, accolta da sassi, bottiglie incendiarie, bulloni lanciati con le fionde, spara centinaia di lacrimogeni, ma nel pomeriggio è costretta a sospendere gli sfratti. Sabato, mentre gli occupanti ripresero tutti gli appartamenti, e una loro delegazione si recò in pretura, furono di nuovo tentati gli sgomberi.

Questa volta a resistere ci sono centinaia di manifestanti affluiti da tutta la città, tra i quali numerosi operai dei consigli di fabbrica. La giornata trascorse in un susseguirsi di “finte tregue”, accordate dalla polizia, per dare spazio a quella che si dimostrerà una trattativa-truffa, con l’unico scopo di prendere tempo e fiaccare il forte schieramento proletario. La delegazione rientrò a San Basilio con un accordo di sospensione degli sfratti fino al lunedì mattina. Nonostante ciò, domenica 8 Settembre i poliziotti entrarono di nuovo nelle case occupate intimidendo le famiglie e abbandonandosi ad atti di vandalismo. Ripresero così gli scontri. L’assemblea popolare nella piazza centrale della borgata, organizzata per le 18 dal Comitato di Lotta per la casa di San Basilio, fu caricata con lacrimogeni sparati ad altezza d’uomo. Nella battaglia che segue, mentre un plotone di polizia è costretto a ritirarsi, da un altro vengono sparati numerosi colpi di arma da fuoco: uno di essi colpirà Fabrizio che, caricato su un taxi, giungerà senza vita in ospedale.

 


Alla notizia della morte di Fabrizio tutto il quartiere scende finalmente in piazza. La rabbia esplode in modo violento. I pali dei lampioni vengono divelti e le strade rimangono al buio. Questa volta è la polizia ad essere presa di mira da colpi di arma da fuoco sparati in strada e dalle case. Otto poliziotti, tra i quali un capitano, rimangono feriti, alcuni in modo grave. Brevi scontri isolati si accendono fino a tarda notte. il giorno seguente avranno inizio le trattative per le assegnazioni di alloggi alle famiglie d San Basilio e agli occupanti di Casalbruciato e Bagni di Tivoli.

Nessun poliziotto verrà mai condannato per l’omicidio di Fabrizio.

Sono passati 37 anni da quel maledetto giorno, ma noi ci ostiniamo a continuare la lotta per la casa a Magliana e in tutta la città, contro palazzinari, banche, politicanti e forze del disordine

Nel nome di Fabrizio Ceruso, militante autonomo assassinato dalla polizia a 19 anni.