MORTACCI LORO
L’altro ieri il governatore della Banca D’Italia ha dato i numeri. Non in senso psichiatrico, ovviamente. In occasione della giornata del risparmio Draghi si è invece limitato a confermare i dati sulla disoccupazione diramati dal suo istituto qualche giorno prima. L’11,5% della popolazione in età lavorativa sarebbe in cerca di un’occupazione o forzosamente sottoccupata. Si tratta di cifre abbondantemente sottostimate, più di una volta abbiamo scritto che basta aver lavorato un giorno a settimana per essere considerati occupati. Eppure quelle cifre erano state addirittura definite “esoteriche” dal ministro Sacconi (e voi sapete di cosa, ndr), mentre Tremonti parlava di “toni ansiogeni” generati dagli allarmi ingiustificati di via nazionale. Ieri il ministro del tesoro ha almeno in parte fatto dietrofront dicendo di concordare con le cifre di Bankitalia, ha però aggiunto che gran parte di questi disoccupati si troverebbero volontariamente in tali condizioni. Perchè troppo esigenti, perchè incapaci di accettari mansioni umili o salari bassi. In un Paese in cui milioni di lavoratori sono costretti a sacrifici su sacrifici, con la peggiore dinamica salariale d’Europa negli ultimi trentanni, sentir parlare di fannulloni da chi l’altr’anno si è messo in tasca 4 milioni di euro è quantomeno indecente. E tutto questo mentre Brunetta annunciava il taglio di 300000 posti di lavoro nella pubblica amministrazione delirando in pubblico e prevedendo un futuro riassorbimento di questi esuberi da parte dei privati. Basterebbe guardarsi le serie statistiche di queste ultimi decenni per comprendere quanto siano illusorie queste dichiarazioni visto che sono decenni che i lavoratori vengono progressivamente espulsi dal privato, ma forse a Brunetta i libri glieli hanno messi sugli scaffali in alto. E allora non è colpa sua.