ACHTUNG BANDITEN 2013… tempo di bilanci
Tirato il fiato dopo una due giorni per noi particolarmente impegnativa (a cui hanno fatto seguito i cortei e i banchetti del 25 aprile) proviamo come è nostra consuetudine a farci due conti in tasca, politicamente ed economicamente. Per quel che concerne il primo aspetto possiamo dirci particolarmente soddisfatti. Quest’anno l’Achtung Banditen si è arricchito con una prima giornata più “culturale”, dedicata alla presentazione del libro di Andrea Comencini, “Voci dalla resistenza”, a cui ha fatto seguito una serata più “ludica” che ha visto la partecipazione di oltre 700 persone. Come immaginavamo (e speravamo) si è trattato soprattutto di giovani e giovanissimi, molti dei quali attraversano solo episodicamente i nostri “luoghi politici” a cui è stato distribuito un flyer stampato ad hoc per comunicare il senso dell’antifascismo come uno degli aspetti della lotta di classe. Anche perchè, come recitava uno slogan di qualche tempo fa: lucha si, fiesta tambien!
Ma visto che non campiamo d’aria, e soprattutto non lo fanno i compagni avvocati che seguono il collettivo, non nascondiamo d’essere contenti anche per come è andato l’antifastival dal punto di vista economico. L’abbiamo già scritto ma ribadirlo non fa mai male: il nostro è un collettivo completamente autofinanziato. Non abbiamo santi in paradiso, nè beni al sole. Ogni volta che arriva una denuncia o una semplice multa questa si trasforma in un carico che non solo è “pendente” ma che è anche “pesante” e che va a gravare su salari che sono quello che sono. Ovviamente questo non influenza nè influenzerà il nostro modo di fare politica, ma se è vero che la lotta paga è altrettanto vero che la lotta si paga. Tornando alla serata complessivamente, tra stampa dei manifesti e dei flyer, affissioni, noleggio dell’amplificazione, rimborsi dei biglietti e cachet per i GdB le spese sono state di 2200 euro. 700 persone hanno sottoscritto i 5 euro per entrare e dunque le entrate sono state pari a 3500 euro. Il conto è semplice, 1300 euro che andranno a coprire buona parte delle nostre spese legali. Infine permetteteci di ringraziare tutte quelle compagne e quei compagni che anche quest’anno si sono fatti in quattro per darci una mano, la lista è lunga e speriamo di non scordarci nessuno. Un grazie va dunque alle compagne e ai compagni del “futuro stadio della Roma”, il cinodromo; ai fonici che hanno fatto si che tutto filasse liscio; a chi s’è messo non una ma due mani sulla coscienza per abbattere i costi di stampa e affissione; ai compagni e alle compagne delle radio che hanno spinto l’evento; a chi ci ha dato una mano preziosissima con la sicurezza e il banchetto; ai Serpe in Seno, ai Pugni in Tasca, a ill Nano, al Signor K e a Chiccona e a Beat Qrp che hanno suonato e messo i dischi “aggratise” e ai Gente de Borgata che si sono sensibilmente ridotti il cachet affichè la serata potesse avere un senso economico oltre che politico. E del resto stare dalla parte dell’operaio è anche uno stile di vita. Infine un grazie sicero e senza alcune retorica a chi ha sottoscritto. Al prossimo anno… ci chiamavano banditi, ci chiamano teppisti… ieri partigiani, oggi antifascisti.