adelante tupamaros
da selvas.org
Tito Pulsinelli
Pepe Mujica è il nuovo Presidente dell’Uruguay con il 51% dei voti contro il 45% ottenuto dal candidato del blocco dei conservatori e reazionari, riunificatisi per l’occasione. L’ex guerrigliero tupamaro è riuscito a far protrarre per cinque anni il processo di trasformazione iniziato dal Fronte Amplio. E’ la prima volta che questo succede e tutti si aspettano un approfondimento, sia sul piano interno che internazionale.
Pepe Mujica ha sempre ribadito che non si tratta solo di vincere elezioni, ma di trasformare concretamente la società con il consenso della maggioranza. La giornata elettorale è trascorsa senza nessun tipo di incidente, in un clima di grande concordia civica, tanto che il candidato sconfitto si è congratulato con Mujica ed ha invitato la sua parte politica alla coesione nazionale e sociale. Tutt’altro andazzo in Honduras dove contemporneamente si votava per delle presidenziali sponsorizzate e riconosciute a scatola chiusa –già dalla settimana scorsa- dagli Stati Uniti e da solo tre Paesi latinoamericani. E senza osservatori internazionali. L’inedito riconoscimento “a prescindere” è davvero singolare, ma dopo le elezioni del’Afghanistan non c’è da stupirsi più di nulla. Nonostante la capitale dell’Honduras, le principali città e tutta la rete stradale fosse presidiada da pattuglie militari armate, l’affluenza è stata visibilmente scarsa. A parte nei quartieri alti e quelli della classe media, in tutta la città i seggi elettorali erano vuoti, senza code. Zelaya e il Fronte anti-golpista sostengono che il 65% della popolazione non ha votato. E’ rimasta a casa: le minacciose incursioni militari e gli arresti nei quartieri popolari, han finito per limitare ulteriormente l’afflusso alle urne. Uruguay e Honduras, due elezioni agli antipodi: in una l’elites perde pacificamente il potere politico, nell’altro un’oligarchia oscurantista sponsorizzata dalla Casa Bianca, non riesce a legalizzare un golpe ripudiato mondialmente, nè recupera un reale controllo sull’Honduras. Nulla di nuevo, ma chi pagherà un prezzo caro è Obama, che si è già giocato la credibilità con i latinoamericani, Anche questo, purtroppo, non è nulla di nuovo, Nel futuro, come potrà impugnare o disconoscere processi elettorali in altri Paesi?
Comunicato N.40
Frente nacional de Resistencia Popular Contra el Golpe de Estado
FIASCO DELLA FARSA ELETTORALE
Con piena soddisfazione annunciamo al Popolo Honduregno e alla Comunità Internazionale che la farsa elettorale montata dalla dittatura è stata pesantemente sconfitta dalla esigua affluenza alle urne, tanto scarsa da portare il Tribunale Elettorale a prorogare di un’ora la chiusura dei seggi, spostandola alle 17:00. Non servono occhiali per vedere ciò che sta davanti a noi. Il monitoraggio che la nostra organizzazione ha fatto a livello nazionale, evidenzia una percentuale di astenuti fra il 65 e il 70%, il più alto della storia nazionale, ha votato non più del 35% della popolazione. In questo modo il Popolo honduregno ha punito i candidati golpisti e la dittatura, che adesso cercano in tutti i modi di mostrare un volume di voti che non esiste. Denunciamo che per fare questo il regime è arrivato a portare, nel municipio di Magdalena Intibucà, militanti salvadoregni del partito ARENA, affinché potessero votare come honduregni. Dobbiamo aspettarci come minimo una manipolazione del conteggio elettronico. La disperazione del regime di fatto è tale che ha represso brutalmente la manifestazione pacifica che si stava svolgendo nella città di San Pedro Sula, durante la marcia risultarono feriti, picchiati e quindi arrestati diversi compagni. Si riporta un desaparecido. Riportiamo inoltre fra i feriti la presenza di un fotografo della REUTER e fra gli arrestati quella di due religiosi del Consejo Latinoamericano de Iglesias che stavano svolgendo attività di osservazione dei Diritti Umani. Considerando i risultati della farsa elettorale come una grande vittoria per il Popolo Honduregno, il Frente nacional de Resistencia invita tutto il popolo in resistenza a festeggiare la sconfitta della dittatura. Convochiamo una Grande Assemblea domani, Lunedì 30 Novembre a partire dalle 12:00 nella sede del STYBIS a Tegucigalpa e alla gran Carovana della Vittoria contro la farsa elettorale che partirà alle 15:00 da Planeta Cipango
RESISTIAMO E VINCEREMO
Tegucigalpa 29 Novembre 2009