Battisti libero. Liberiamo gli anni Settanta.
Da ieri notte, purtroppo, Cesare Battisti è di nuovo prigioniero. C’è qualcosa di estremamente significativo nell’accanimento con cui lo Stato italiano gli ha dato la caccia in questi anni, qualcosa che travalica la sua figura, il suo caso specifico, e affonda le proprie radici nella paura che quel ciclo di lotte di classe, quello degli anni Settanta, seppe infliggere alle classi dominanti di questo Paese. Dopo oltre quarantanni ci interessa davvero poco affrontare la questione su un piano giuridico. Certo, sappiamo che i processi in contumacia ledono i diritti fondamentali degli imputati, e crediamo che l’ergastolo sia una pena inumana quanto una condanna a morte, ma il piano su cui si svolge questa vicenda è prettamente politico. E’ la vendetta di chi da quella guerra uscì vincitore. E’ è il monito affinchè nessuno provi più nemmeno a immaginare di assaltare il cielo. Per questo motivo, mentre i cani da guardia ancora latrano, vogliamo dirlo forte:
CESARE BATTISTI LIBERO. LIBERIAMO GLI ANNI SETTANTA.