internazionalismo
Dal Rojava alla Palestina, Leonardo assassina!
Mentre la guerra diventa prepotentemente lo strumento di risoluzione delle controversie internazionali, mentre la sua barbarie si dispiega in tutta la sua violenza sotto forma di genocidio, ecocidio, esodi di massa, fame, feriti e sofferenze di ogni genere, Leonardo festeggia. Festeggia l’aumento esponenziale degli ordini, dei ricavi e ovviamente dei profitti: + 15% di ordini […]
Rispedito il divieto al mittente
A mente fredda proviamo a buttare giù alcune parziali riflessioni su quanto successo ieri a Piramide in occasione del corteo indetto dai Giovani Palestinesi. Cominciamo col dire che Il solo fatto di essere riusciti a scendere in piazza in diecimila, nonostante il divieto delle autorità, il blocco dei pullman, la pioggia battente e persino lo […]
Guerra, Infotainment, “No-Putin Pass” e mobilitazioni
Dal 24 febbraio e nel giro di pochi giorni l’aria politica e culturale di questo paese si è fatta velocemente irrespirabile, saturata da una propaganda di guerra di cui facciamo fatica a ricordare un precedente recente.
Palestinesi e “PAPestinesi”
Smaltita la fatica di questi ultimi giorni torniamo a mente fredda sul corteo, anzi, sui due cortei nazionali che sabato hanno attraversato Roma, iniziando con il constatare che le polemiche e le difficoltà che hanno accompagnato la costruzione di questa giornata di lotta non hanno (incredibilmente) disincentivato almeno 30mila compagne e compagni dallo scendere in […]
Putin, la NATO e noi
Di seguito riportiamo il testo del nostro intervento, presentato durante il convegno nazionale dal titolo “La guerra in Ucraina, la crisi economica e il grande caos mondiale in arrivo. Che fare?” La ‘questione guerra’ ha scompaginato il campo della sinistra radicale, almeno in Italia. Non è stata una novità, a ben vedere: è accaduto anche […]
Cambiare gli occhiali con cui guardavamo il mondo
Per provare a comprendere la “crisi ucraina” dovremmo definitivamente dismettere gli occhiali da guerra fredda con cui eravamo stati abituati a guardare il mondo. In questa vicenda non esistono stati buoni e stati cattivi, non esiste un campo antimperialista in cui militare aprioristicamente, né stati socialisti o progressisti da difendere, ma esclusivamente stati nazionali e alleanze internazionali che stanno promuovendo e tutelando gli interessi delle rispettive borghesie dominanti.
Uniti in piazza, uniti alla Resistenza
Prendiamo parola in vista del corteo nazionale per la Palestina di sabato 30 novembre, e lo facciamo augurandoci che la partecipazione sarà più ampia possibile. Abbiamo atteso fino ad ora a dire la nostra, sperando che le divisioni e le ingerenze che hanno caratterizzato il movimento di solidarietà negli ultimi due mesi rientrassero e che […]
La guerra nella guerra.
Il precipitare della situazione ucraina dopo l’invasione da parte della Russia dello scorso 24 febbraio ha scompaginato gli equilibri internazionali determinando una ridefinizione dei campi a livello internazionale e, di riflesso, anche alle nostre latitudini. Senza entrare nel merito di una questione complessa, che andrebbe trattata in termini generali nelle sedi opportune e che potremmo […]
Il pensiero inutile di fronte alle lotte di classe
Sulla rivolta di Minneapolis, nel frattempo tracimata in ribellione sociale in tutto il paese, si sono come di consueto formati due campi ideologici della sinistra inutile. Da una parte il rioters di professione, immarcescibile prodotto dell’Occidente post-novecentesco, a cui la rivolta americana provoca brividi di godimento proprio perché ne valorizza il lato “impolitico”, “disorganizzato”, […]
internazionalismo
Dal Rojava alla Palestina, Leonardo assassina!
Mentre la guerra diventa prepotentemente lo strumento di risoluzione delle controversie internazionali, mentre la sua barbarie si dispiega in tutta la sua violenza sotto forma di genocidio, ecocidio, esodi di massa, fame, feriti e sofferenze di ogni genere, Leonardo festeggia. Festeggia l’aumento esponenziale degli ordini, dei ricavi e ovviamente dei profitti: + 15% di ordini […]
Palestinesi e “PAPestinesi”
Smaltita la fatica di questi ultimi giorni torniamo a mente fredda sul corteo, anzi, sui due cortei nazionali che sabato hanno attraversato Roma, iniziando con il constatare che le polemiche e le difficoltà che hanno accompagnato la costruzione di questa giornata di lotta non hanno (incredibilmente) disincentivato almeno 30mila compagne e compagni dallo scendere in […]
Uniti in piazza, uniti alla Resistenza
Prendiamo parola in vista del corteo nazionale per la Palestina di sabato 30 novembre, e lo facciamo augurandoci che la partecipazione sarà più ampia possibile. Abbiamo atteso fino ad ora a dire la nostra, sperando che le divisioni e le ingerenze che hanno caratterizzato il movimento di solidarietà negli ultimi due mesi rientrassero e che […]
Rispedito il divieto al mittente
A mente fredda proviamo a buttare giù alcune parziali riflessioni su quanto successo ieri a Piramide in occasione del corteo indetto dai Giovani Palestinesi. Cominciamo col dire che Il solo fatto di essere riusciti a scendere in piazza in diecimila, nonostante il divieto delle autorità, il blocco dei pullman, la pioggia battente e persino lo […]
Putin, la NATO e noi
Di seguito riportiamo il testo del nostro intervento, presentato durante il convegno nazionale dal titolo “La guerra in Ucraina, la crisi economica e il grande caos mondiale in arrivo. Che fare?” La ‘questione guerra’ ha scompaginato il campo della sinistra radicale, almeno in Italia. Non è stata una novità, a ben vedere: è accaduto anche […]
La guerra nella guerra.
Il precipitare della situazione ucraina dopo l’invasione da parte della Russia dello scorso 24 febbraio ha scompaginato gli equilibri internazionali determinando una ridefinizione dei campi a livello internazionale e, di riflesso, anche alle nostre latitudini. Senza entrare nel merito di una questione complessa, che andrebbe trattata in termini generali nelle sedi opportune e che potremmo […]
Guerra, Infotainment, “No-Putin Pass” e mobilitazioni
Dal 24 febbraio e nel giro di pochi giorni l’aria politica e culturale di questo paese si è fatta velocemente irrespirabile, saturata da una propaganda di guerra di cui facciamo fatica a ricordare un precedente recente.
Cambiare gli occhiali con cui guardavamo il mondo
Per provare a comprendere la “crisi ucraina” dovremmo definitivamente dismettere gli occhiali da guerra fredda con cui eravamo stati abituati a guardare il mondo. In questa vicenda non esistono stati buoni e stati cattivi, non esiste un campo antimperialista in cui militare aprioristicamente, né stati socialisti o progressisti da difendere, ma esclusivamente stati nazionali e alleanze internazionali che stanno promuovendo e tutelando gli interessi delle rispettive borghesie dominanti.
Il pensiero inutile di fronte alle lotte di classe
Sulla rivolta di Minneapolis, nel frattempo tracimata in ribellione sociale in tutto il paese, si sono come di consueto formati due campi ideologici della sinistra inutile. Da una parte il rioters di professione, immarcescibile prodotto dell’Occidente post-novecentesco, a cui la rivolta americana provoca brividi di godimento proprio perché ne valorizza il lato “impolitico”, “disorganizzato”, […]