Compagno Nicola, l’ideale nostro alfine sarà.

Compagno Nicola, l’ideale nostro alfine sarà.

Nicola Pellecchia, compagno napoletano prima dei Nap e poi delle Br, ci ha lasciato. Arrestato il 13 luglio 1975 a Roma, due anni dopo venne condannato dalla Corte d’Assise di Napoli a 21 anni e 5 mesi di carcere. Mai dissociato, mai pentito. Scontata tutta la pena si era dedicato, come sindacalista, ai pescatori di Procida. Una vita con la rivoluzione inchiodata addosso. Compagno Nicola, l’ideale nostro alfine sarà.

Bilancio 

Cominciò tutto diciotto anni fa.
Era il settembre
del millenovecentosessantasette.

Mostro, scrissero i giornali,
e la sentenza: bandito.

Poi l’ergastolo e la cartella
biografica su cui i carcerieri
tutt’oggi scrivono: sobillatore
sovversivo
rivoltoso
nappista
brigatista
terrorista
irrecuperabile.

Mi pareva di aver percorso
tutto l’arco della trasgressione.
Non è così. di recente
hanno coniato un’latra categoria:
irriducibile,
e il carceriere ha dato una triplice
mandata al blindato della mia cella.

Palmi marzo 1985 

(poesia di Sante Notarnicola)