consigli di natale
Non hanno proprio il senso del ridicolo. Il Paese affonda, persino la Confindustria (cioè i padroni, non i sindacati disfattisti) annuncia due anni di recessione e seicentomila posti di lavoro in meno e il governo in carica cosa fa? Si dedica in parte all’avanspettacolo, in parte (quella parte che conosciamo bene) non perde occasione per rilanciare qualche rutto di fascismo. Così, serenamente, pacatamente. Il ministro delle Politiche agricole Zaia, per esempio, si lancia nella crociata del cenone di Natale autarchico e invita a boicottare l’ananas, in quanto frutto non italico… La cosa curiosa è che tra i deficienti che gli danno ragione c’è anche Carlo Petrini, fondatore di Slow Food e per lungo tempo amabile cinguettatore delle anime belle del movimento che pensavano che producendo meno, lavorando meno, mangiando cibi di estrema qualità ed elevato prezzo saremmo stati tutti più felici. Ebbene, Carlo Petrini da qualche tempo dialoga con profitto con il centro-destra, da Alemanno a questo Zaia, quello che odia i frutti non italiani. Spinti da curiosità, a lui chiediamo: ma il “cocco” di cui si dice faccia largo uso Ignazio La Russa è Made in Italy?