Contro UE e BCE, contro il governo PD e il neoliberismo monetarista: giovedì 2 ottobre tutti a Napoli!
Giovedì 2 ottobre sarà una data importante, un tassello in più nella costruzione di un’opposizione politica e sociale alla UE e alle sue tecnostrutture. Arriva in gran completo la BCE, l’organo tecnico più importante dell’Unione Europea. Un organo tecnico, è bene sottolinearlo, che risponde ad una visione politica ben definita, cioè l’ideologia egemonica del capitale UE in fase di costruzione e di definizione. Nonostante dunque la “tecnicità” del ruolo della BCE, non è inutile sottolineare almeno due aspetti che la rendono un’istituzione sui generis. In primo luogo è guidata da un esponente della borghesia internazionale europeista che in realtà ha un ruolo politico ben definito. Mario Draghi non è solo un grigio banchiere, seppur rilevante, ma uno dei cardini della politica economica della UE. E’ colui che in questi anni ci sta “mettendo una toppa”, cercando di mediare tra la spinta tedesca alla stabilità dei prezzi e le necessità dell’Europa monetaria di uscire dalle secche della crisi. Un tentativo chiaramente impossibile, visto che la crisi è determinata proprio dalle basi strutturali economiche e politiche su cui si fonda la UE, ma non è questo l’importante. La cosa decisiva, in questo momento, è la percezione comune del ruolo di Draghi, è dunque il suo aspetto politico che rende la sua figura cardine del processo costitutivo europeista.
In secondo luogo, la politica europeista è determinata (ancora) dal suo profilo economico, e in questo senso non può non rivestire un ruolo centrale l’istituzione economica principale della UE, cioè la sua banca centrale. Una banca che, nonostante non sia direttamente dipendente politicamente da un governo (come negli USA o in Giappone), nondimeno nei fatti si è imposta il ruolo di traghettatore politico verso la futura Unione Europea.
Insomma, giovedì arrivano in Italia alcuni fra i responsabili non tanto della crisi o della gestione economica dell’attuale fase sociale in Europa, ma i dirigenti politici di questa fase, coloro i quali hanno imposto un ordine discorsivo egemone, quello del liberismo senza più alcuna mediazione statale, delle privatizzazioni come soluzione dei problemi economici, e della fine dello Stato come soggetto economico privilegiato. A tutto questo dobbiamo opporre una nuova coscienza antagonista, accumulare la forza necessaria a imporre un discorso contrapposto, radicale, che possa uscire dalle secche della ristretta “comunità militante” per diventare pensiero condiviso di una parte delle classi subalterne.
Come rete nazionale Noi Saremo Tutto, e soprattutto grazie allo sforzo organizzativo dei nostri compagni di Napoli della Mensa Occupata, saremo in piazza per cercare di tradurre in pratica concetti che altrimenti rischierebbero di rimanere artificiali, relegati a un mondo delle idee fine a se stesso e senza alcuna prospettiva politica concreta. Saremo in piazza con le lotte sociali di questo paese, con i sindacati conflittuali, con i disoccupati, con tutti coloro insomma che hanno solo da perdere dal processo neo-imperialista impresso dalla UE. Una costruzione della piazza virtuosa, che ha portato a condividere parole d’ordine e modalità della mobilitazione, cosa non troppo frequente di questi tempi. Che si opporrà ad un vertice invalicabile, chiuso in se stesso, a sottolineare ancora una volta l’estraneità, e la “nemicità”, delle strutture europeiste verso le popolazioni lavoratrici europee di ogni latitudine.
L’appuntamento è per le 9.00 al Piazzale metro Colli Aminei. Contro UE e BCE, solo la lotta paga.