Dicono i muri
Qualche giorno fa, sollecitato da un “genitore” di destra e con evidenti entrature al comune, il decoro urbano aveva “prontamente provveduto” alla cancellazione del murales in ricordo di Roberto Scialabba realizzato sul muro di una scuola di cinecittà il giorno dell’anniversario del suo assassinio. Un intervento talmente “tempestivo” da risultare sospetto, soprattutto in una città che vede alcuni quartieri riempiti di scritte fasciste e razziste senza che nessuno al comune senta il bisogno di andarle a cancellare. Il fatto, poi, che per la realizzazione dell’opera fosse stata persino richiesta (e concessa) un’autorizzazione al municipio di competenza (leggi) ha conferito all’intera vicenda quell’aurea paradossale che solo la giunta Alemanno è in grado di regalare. Ieri notte dopo aver aspettato inutilmente alcuni giorni che le cose si “sistemassero” i compagni e le compagne di zona hanno però ribadito che la memoria, la nostra memoria, non si cancella. Come diceva Totò: ogni limite ha la sua pazienza! Roberto è “tornato” sul muro della scuola, e adesso facciamo a chi si stanca prima…