Diritto alla Resistenza – Il nostro contributo
Sabato siamo intervenuti, come Comitato nazionale “Rompiamo il silenzio La tortura è di Stato!”, al convegno organizzato dal movimento No Tav a Bussoleno. Ancora una volta, non possiamo non rilevare la capacità della lotta della val di Susa di esercitare una egemonia concreta in quei territori, un’egemonia politica e non semplicemente sociale o “di scopo”. Un convegno importante, lungo quasi otto ore, e partecipato da circa trecento (300) persone. A di là di qualche decina di compagni, una partecipazione realmente popolare, di massa, di un pezzo di società in continua mobilitazione, per una lotta che ha tracimato da tempo la mera difesa del territorio trasformandosi in lotta a un modello di sviluppo rifiutato radicalmente. La capacità di creare consenso attorno al conflitto di massa, di rendere concreta e determinante una partecipazione non solamente artificiale o che si attiva nei singoli momenti di mobilitazione, sono alcuni dei nodi centrali per cui oggi quella lotta è un laboratorio politico che insegna a tutto il resto del movimento. Cosa che d’altronde notiamo da tempo, ma che ci stupisce ogni volta che torniamo in valle. Ci stupisce questa forza che dura nel tempo, che accumula risorse anche nei momenti di minor mobilitazione, di maggior repressione, di completa criminalizzazione. Una forza che diviene maggioranza, che esercita un’egemonia concreta, e la esercita sia nei momenti di dibattito politico come in quelli conflittuali, sia nella partecipazione pacifica che nello scontro politico. In conclusione, riportiamo qui sotto la traccia dell’intervento prodotto per questo convegno, sperando di aver dato un piccolo contributo a questa lotta, coscienti che in questo caso siamo noi a dover “imparare come si fa”, e non il contrario.