Foibe e “profumo di soldi” (rassegna stampa)

Foibe e “profumo di soldi” (rassegna stampa)

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tratto da senzatregua.org

Colpiti e affondati. Volevano lucrare sul revisionismo e sono stati pubblicamente sbugiardati…

dal Corriere della sera

Eur Al Palazzo dei congressi il ministro Meloni. De Priamo (Pdl): «Protesta negazionista, sono ridicoli»

Foibe, convegno tra tensioni e polemiche

Sit-in degli studenti di sinistra: «Ci hanno impedito di partecipare»

Contestato «Profumo d’Italia»: per Guidi (Pd» «quella degli studenti è una manifestazione da biasimare»

«Gli studenti di sinistra che provenivano dalla metro sono stati bloccati dalle forze dell’or­dine. All’entrata del palazzo dei Congressi un cordone di polizia in assetto antisommos­sa ci ha impedito di entrare. Peccato che il convegno dove­va essere aperto a tutti. Tra di noi c’erano anche alcuni rap­presentanti della Consulta». La denuncia è di un gruppo di «studenti di sinistra», così si definiscono. II fatto: due gior­ni di convegno dedicato alle Foibe, organizzato proprio dal­la Consulta degli studenti, con, tra gli ospiti, i ministro dell’istruzione Gelmini e il mini­stro della Gioventù Giorgia Me­loni – «con 60 anni di ritardo siamo riusciti a togliere delle censure al diritto di un popolo a celebrare i suoi martiri» – e l’assessore alla Scuola Laura Marsilio. La destra, il Pdl in Campidoglio, protesta: «Una manifestazione da biasimare – dice Federico Guidi – quella in­scenata dà alcuni studenti per l’inaugurazione del convegno Profumo d’Italia Risulta quan­to meno offensiva, se non un insulto alla memoria, la nega­zione di una realtà storica ormai incontrovertibile come le Foibe». Quelli di sinistra hanno protestato, inizialmente, perché a loro non è stato consentito l’in­gresso. E poi, sia lì all’Eur sia al provveditorato, anche per al­tro: «Ecco come buttano i soldi pubblici – diceva una studen­tessa – un convegno a cui sono stati invitati soltanto rappre­sentanti di An compreso Vin­cenzo Maria De Luca, che poi è un medico chirurgo spacciato per storico». Dopo essere stati bloccati, gli studenti hanno manifestato il loro dissenso con un lancio di uova e con scritte antifasciste, striscioni che recitavano «fuori il fasci­smo dalle scuole. Noi non di­mentichiamo». Gli studenti hanno poi effettuato una breve occupazione al provveditorato di via Pianciani, e hanno ottenu­to dal direttore Santo <l’impe­gno a far fare, da parte di tutti gli studenti della Consulta, quindi anche quelli di Blocco studentesco di Casapound, un documento di riconoscimento dei principi costituzionali e quindi anche antifasciste>. I consiglieri comunali Pdl, come detto, li hanno criticati. Andrea De Priamo: «È gravissi­ma, ridicola e patetica l’iniziati­va portata avanti da un gruppo di studenti che vole smentire l’esistenza delle Foibe. L’arma migliore contro questi perso­naggi che inseguono ideologie sconfitte dagli eventi è la cono­scenza, ed è proprio con que­sto spirito che è stato allestito il dibattito al Palazzo dei Con­gressi». Che, però, non tutti hanno potuto ascoltare. (AI. Cap.)

 

da Il Messaggero

Prima le contestazioni all’Eur contro “Profumo d’Italia”, poi l’incontro con il direttore dell’ufficio scolastico

Convegno sulle Foibe, protesta degli studenti

E sulla Consulta accusa dei collettivi: <Ostaggio di fascisti>. Sanzo chiede chiarimenti. Moi risponde: falso.

«Nessuno spazio ai fascisti e al revisionismo». Firmato «Stu­denti in mobilitazione». Con questo striscione un centinaio di studenti delle superiori han­no protestato ieri mattina in viale dell’Arte contro lo svolgi­mento della manifestazione “Profumo d’Italia” che si svolge anche oggi al Palazzo dei Con­gressi all’Eur. Una due giorni dedicata alle Foibe organizzata dalla Consulta provinciale degli studenti di Roma in collabora­zione con il ministero della Gio­ventù. «Contestiamo lo svolgi­mento dl questa manifestazio­ne – hanno spiegato i studenti dei collettivi – perché è imposta­ta su toni fortemen­te revisionisti ed è organizzata da stu­denti vicini all’ ideologia fascista». Lancio di uova, scritte antifasciste, cori come “Fuori il fascismo dalle scuo­le. Noi non dimen­tichiamo”, cordo­ni delle forze del­l’ordine hanno scandito la matti­na mentre al con­vegno partecipava­no i ministri della Gioventù Giorgia Meloni, quello dell’Istruzione, Mariastella Gelmi­ni l’assessore capitolino alle politiche educative Laura Marsi­lio. «Ecco come buttano i soldi pubblici – diceva una studentes­sa – un convegno a cui sono stati invitati soltanto rappresentanti di An compreso Vincenzo Ma­ria De Luca medico chirurgo spacciato per storico che pubbli­ca libri per una casa editrice che edita pubblicazioni negazioni­ste». Dopo aver imbrattato di scritte antifasciste e uova la sede della Consulta provinciale di viale Manzoni, un’ottantina di studenti dei collettivi si è diretta poi in via Pianciani, sempre zona Esquilino, per occupare l’ufficio scolastico regionale. Obiettivo, ottenere un incontro con il direttore e chiedere che venga sciolta «la consulta provinciale degli studenti eletta illegalmente e con metodi poco democratici, minacce e brogli, come in tanti possono testimoniare. Vorremmo sapere perché mentre nella gran parte delle scuole romane questa consulta non viene autorizzata a riunirsi, l’Ufficio scolastico regionale concede loro le sedi» diceva Pietro degli studenti aut organizzati. Ma soprattutto denunciamo «la presenza di fascisti nella Consul­ta», a maggioranza rappresenta­ta da studenti di Azione giovani e Blocco studentesco. Sul posto sono arrivati i carabinieri che hanno tentato una mediazione tra i manifestanti e i dirigenti dell’ufficio, alla fine hanno otte­nuto un appuntamento per le 16 con il direttore dell’Ufficio scola­stico regionale Raffaele Sanzo. «I ragazzi sono venuti da me – ha raccontato Sanzo – dicendo che ci sono fascisti dichiarati all’in­terno della Consulta. Io ho rispo­sto loro che sono studenti eletti ma dato che l’apologia del fasci­smo è un reato mi informerò. Scriverò a breve una lettera al presidente della Consulta per avere rassicurazioni formali in tal senso. La Consulta non può essere ostaggio di giovani fasci­sti, mi hanno parlato di minacce fisiche e di ritorsioni in caso uno la pensa diversamente da loro dunque il presidente Moi si assu­ma la responsabilità di una ri­sposta scritta. E’ presidente de­gli eletti non di una fazione di fascisti. Ancor più che l’antifascismo come è noto è un valore ormai condiviso da tutte le forze politiche». «Il direttore – hanno raccon­tato anche gli studenti – si è impegnato a verificare entro due tre giorni se nella Consulta provinciale dei studenti siano realmente presenti elementi fa­scisti. Il direttore si è impegnato pubblicamente a chiedere alla Consulta una dichiarazione di riconoscimento dei valori fon­danti e condivisi dell’antifasci­smo in mancanza della quale l’organo verrà dichiarato illegit­timo. Si è detto anche disponibi­le a discutere delle denunce sui brogli e le intimidazioni nelle riunioni della Consulta da noi segnalate». «Respingo con fermezza al mittente le accuse di quel grup­petto di facinorosi che accredi­tando teorie negazioniste e con scarso risultato ha provato ad interferire con lo svolgimento della giornata», ha risposto An­drea Moi, presidente provincia­le dei studenti di Roma. (R.Tro.)

 

da Repubblica

Studenti occupano via Pianciani contro il convegno sulle foibe

Hanno manifestato davanti al Palazzo dei Congressi all’Eur dov’era in corso la due giorni sulle foibe intitolata “Pro­fumo d’Italia” organizzata dalla Consulta provinciale degli studenti e in cui erano presenti i ministri Maria Stella Gelmi­ni (Istruzione) e Giorgia `Meloni (Gioventù). Gli studenti an­tifascisti si sono poi diretti alla sede della Consulta in via Emanuele Filiberto, dove hanno srotolato lo striscione «Nes­suno spazio al fascismo nessuno spazio al revisionismo». Quindi i manifestanti hanno occupato l’ufficio scolastico re­gionale di via Pianciani chiedendo un incontro con il diret­tore Raffaello Sanzo. La richiesta: «Chiediamo che venga sciolta la consulta. E’ stata eletta con minacce e brogli e al suo interno ci sono membri e organizzazioni che fanno chiaro ri­ferimento al fascismo». Nel pomeriggio hanno ottenuto un incontro con il direttore Sanzo: «Il direttore generale si è im­pegnato a verificare che non ci siano presenze o infiltrazioni neofasciste all’interno della consulta. Qualora verificasse questa presenza neofascista l’organo verrà sciolto. Si è detto disponibile anche a un successivo incontro in cui noi po­tremmo portare una documentazione sui brogli elettorali». (tea maisto)