gli utili idioti
Riconoscete il personaggio qui sopra? Credo di no, a meno che non siate dei tifosissimi del Milan, di quelli che si vanno a vedere i tabellini dei giocatori inutili del calcio italiano. Eppure, questo personaggio qua, che risponde al nome di Marco Borriello (?), ieri ha vissuto i suoi 15 minuti di celebrità. Infatti, venendo meno al classico e sempre più vero aforisma secondo cui è meglio tacere e dare l’impressione di essere stupidi, piuttosto che parlare e togliere ogni dubbio, ieri il Borriello, forse shoccato dall’esclusione dalla nazionale, ha voluto parlare di Napoli, di camorra, di Saviano. E come ne ha parlato questo tronista mancato, avendo come esempio intelligenze del calibro di Cannavaro, o nel Milan di Abbiati? Sentite qui:
“Per me, Saviano è uno che ha lucrato sulla mia città. Non c’era bisogno che scrivesse un libro per sapere cos’è la camorra. Lui però ha detto solo cose brutte e si è dimenticato di tutto il resto”
Ora, lungi da noi fare i difensori di Saviano, personaggio che appena ha intravisto un pò di celebrità ne ha subito abusato, diventando la macchietta di se stesso, immerso nel suo ruolo evangelico-catartico di personaggio anti-mafia, rimangiandosi nello spazio di un mattino le convinzioni precedenti. Anche il libro, seppure bellissimo e necessario, ha grosse lacune, come ad esempio il rapporto ta mafia e Stato, mai neanche accennato nel romanzo. Ma se critiche devono essere fatte al suo personaggio e al suo lavoro, queste dovrebbero essere per difetto nella sua analisi, nel merito del suo lavoro. E invece, personaggi come Borriello danno sfogo alle frustrazioni e alle pulsioni che purtroppo sono egemoni nella mentalità della gente.
Il ragionamento per cui della mafia è meglio non parlarne perchè tanto “la gente sa” è tipico di un mafioso, di quella mentalità omertosa che tanto dilaga nel sud come nel nord Italia, e infatti è il ragionamento di Berlusconi e dei suoi compagni di merende.
Ora, è chiaro che se tutto rimanesse alle esternazioni, tralaltro subito rimangiate, di questo sconosciuto giocatore, neanche varrebbe la pena occuparsene. Il problema, come abbiamo detto, è che tutto risponde ad un ragionamento più generale, è cioè servirsi di utili idioti, magari belli, palestrati, ricchi, per dire cose che pensa chi governa questo paese, così da sdoganarle e renderle pubbliche. E’ una operazione di costruzione ideologica della realtà, di falsa rappresentazione del reale, di immissione di concetti precostruiti. Berlusconi, o Maroni non possono mettesi a parlar male di Saviano, però c’è chi lo fa per loro, i vari Fede o i Cannavaro o i Borriello di turno. Così il messaggio passa, nessuno si ricorderà più di questo Borriello ma intanto più di qualcuno inizierà a credere che della mafia è meglio non parlarne, tanto la gente sa.