hoops, i’m sorry!
Ve la ricordate la signora Clinton? Quella che solo qualche giorno fa farneticava a proposito della violazione dei diritti umani a Cuba? Ieri, a seguito del bombardamento aereo statunitense in Afghanistan che ha provocato oltre 100 vittime tra i civili, tutto quello che ha saputo dire è stato: scusate. Scusate. Come quando in casa d’altri si fa cadere un soprammobile o si rompe un bicchiere. Decine di bambini assassinati dal suo esercito e nemmeno una timida assunzione di responsabilità rispetto alle politiche imperialiste del paese di cui è vicepresidente. Ovviamente è una speculazione retorica, sarebbe stato da ingenui aspettarsi anche solo un ripensamento e, come diceva Lenin, in politica l’ingenuità è una colpa. Per l’Afghanistan, secondo le multinazionali a base USA dovranno passare importantissimi corridoi energetici e figuriamoci se non possono essere sacrificati sull’altare del capitale qualche migliaio di pezzenti, per di più islamici. Ma ci chiediamo, cosa dicono ora tutti gli Obamaniaci? Quelli che erano convinti che grazie a Obama il nuovo stesse avanzando? Quelli del Yes, we can?