Il 14 dicembre ci hanno sparato addosso
Su “Liberazione” di oggi un articolo di Checchino Antonini – corredato da diversi fotogrammi estratti da un filmato inedito – mostra come il 14 dicembre scorso, ben prima che fosse confermata la fiducia a Berlusconi e che i manifestanti arrivassero a via del Corso e piazza del Popolo, i carabinieri abbiano sparato almeno tre colpi di arma da fuoco (leggi). Come a Genova, quasi 10 anni dopo.
Le immagini non sono nitide, ma siamo certi che quando sarà reso pubblico il filmato i fatti saranno ancora più chiari. All’incrocio tra via delle Botteghe Oscure e via degli Astalli alcuni carabinieri – i video ne mostrano diversi con la pistola in mano e aderente alla coscia – sparano, ad altezza d’uomo, contro i manifestanti, in un momento neanche troppo teso. Non è rimasto ferito (o peggio) nessuno, ma questa è stata chiaramente una pura casualità.
La notizia non è di certo di quelle che sorprendono, anche se rinnovano – se mai ce ne fosse bisogno – la rabbia. Quello che più ci stupisce, forse, è la quasi assoluta indifferenza con cui questa notizia è stata accolta. “Liberazione” – che per un giorno avrebbe avuto addirittura l’occasione di raddoppiare le vendite – ha messo l’articolo solo in quinta pagina (pur dedicando la prima a uno dei fotogrammi) e anche molti compagni si mostrano poco colpiti. Per non parlare poi dei media mainstream, che non hanno neanche preso in considerazione questa denuncia: quando è Gheddafi a far sparare contro i manifestanti sono tutti in prima linea in loro sostegno, ma evidentemente i compagni italiani valgono di meno.
Ci ritornano in mente, infine, le parole di Saviano, quello per cui Maroni è il miglior ministro dell’Interno di sempre, dopo il 14 dicembre, e quelle di coloro che si sono dissociati da quella giornata di rabbia. Ecco, ora ci chiediamo cosa hanno da dire queste persone, che parlano di volti scoperti e di inutilità di usare i caschi, che condannano il lancio di una pietra e l’incendio di una camionetta. Come mai oggi non avete niente da dire?