il cor(ro)sivo della Militant
Da giorni, tanto a livello italiano quanto europeo, l’establishment economico-politico sta chiedendo a Mario Monti di “scendere in campo” in vista delle prossime elezioni. La ragione sarebbe quella di non sacrificare al populismo antieuropeista “quanto fatto di buono fin qui” nella lotta contro il debito pubblico che “strangola la nostra economia”. Ma se i criteri fossero davvero questi il nostro professore dovrebbe ritirarsi a vita privata. Eppure di corsa. Infatti nell’ultimo anno il debito non solo è salito in termini percentuali rispetto al PIL (126%), ma è cresciuto anche in termini assoluti (2014 miliardi di euro ). Quindi, sempre stando ai criteri di cui sopra, potremmo tranquillamente affermare che i sacrifici, i tagli alla spesa pubblica, la contrazione dei salari, l’ulteriore precarizzazione del lavoro, l’abbassamento delle pensioni… non sono serviti a nulla. Questi, però, sono ragionamenti capziosi. Perchè noi sappiamo bene che per comprendere quanto sta accadendo in Italia l’ordine del discorso andrebbe ribaltato esattamente di 180 gradi: è stato lo spauracchio del debito pubblico ad essere stato utile per giustificare i sacrifici, i tagli alla spesa pubblica, ecc. ecc. O qualcuno è ancora convinto del contrario?