Le notti brave dei “cameratti svastici”
Nel panorama sempre più misero dell’estrema destra romana, saccheggiato ideologicamente ed elettoralmente dal populismo di destra, quel poco che resta in piedi è ormai da anni saldamente egemonizzato dai nazihipster di casapound. Nello sforzo sempre fallito di entrare nelle istituzioni i cameratti del terzo millennio dialogano amabilmente coi giornalisti mainstream, arruolano ex tronisti in disarmo, ogni tanto conquistano qualche copertina e sfoggiano giacche e cravatte negli studi televisivi, sforzandosi così di mostrare ai media la faccia glamour e perbene del fascismo. Quasi per reazione, nel patetico tentativo di garantirsi almeno un po’ di visibilità, ai cugini sfigati di Fogna Nuova non è rimasta quindi altra scelta che provare a ritagliarsi un’immagine più stradaiola, con scarsissimi risultati però (anche perché “per strada” ci devi essere nato e cresciuto). Negli ultimi mesi i “bambini speciali” capeggiati da Castellino hanno infatti inanellato una serie di figure di merda che basterebbero a chiunque per ritirarsi a vita privata. Procediamo a memoria dimenticando sicuramente qualcosa.
La scorsa primavera gli eroici cameratti hanno occupato la sede di un’agenzia dell’ONU convinti che fosse quella di un’odiata ONG di “scafisti”, salvo poi scoprire che si trattava dell’OIM e che nulla aveva a che fare con chi che recupera i migranti nel Mediterraneo. Prima dell’estate, sull’onda della crisi idrica che attanagliava Roma, avevano annunciato l’esproprio dei supermercati e la distribuzione di acqua minerale nei quartieri popolari, ma evidentemente si sono limitati a far fuori qualche litro di Tavernello visto che in periferia, questi Robin Hood con le bollicine, nessuno li ha mai visti. E’ stata poi la volta delle fantomatiche “passeggiate per la sicurezza”, quelle in cui una decina di individui “diversamente intelligenti” (dimostrando quanti e quali danni provochi l’endogamia) si fanno un selfie in posa virile (di notte e in una strada rigorosamente vuota) e la spacciano per una ronda. Dopo di che si è passati all’ardita difesa della casa degli italiani a Monte Cucco: una sceneggiata che si è tramutata in farsa quand’è venuto fuori che la famiglia a cui volevano impedire l’assegnazione dell’alloggio Ater era italianissima. Lo scorso autunno, poi, i nostri italici virgulti avevano indetto niente di meno che una nuova “marcia su Roma”, giurando che non sarebbero mai arretrati anche in caso di divieto del Viminale. Peccato che, invece, siano arretrati eccome, e anche piuttosto velocemente (spostando luogo e data dell’imbelle passeggiata) proprio per ottemperare al divieto della Questura. Sempre in quei giorni la “cronaca nera” registrava la stipula di “un inscindibile patto d’acciaio” (con tanto di foto e comunicato solenne) tra Castellino, Fiore e Boccacci per “difendere la Patria”, un sodalizio andato in frantumi nel giro di qualche giorno con annesso corollario di infamate a mezzo social.
Per non parlare poi dello sciopero della fame proclamato a gennaio contro la “repressione dello stato antifascista”, quello che Castellino, tirando in ballo perfino il povero Bobby Sands, giurava che avrebbe portato “fino alle estreme conseguenze” e da cui invece è uscito ingrassato di altri 10 Kg. Nel frattempo, dimostrando un ardimentoso sprezzo del ridicolo, i nostri avranno dichiarato almeno 3 o 4 volte guerra alla giunta Raggi, annunciato assalti mai concretizzati a questo o quel campo rom (anche perché un conto è prendersela con un lavoratore del Bangladesh, altra cosa è aggredire chi potrebbe reagire) e proclamato, attraverso farneticanti comunicati, di aver “conquistato” e “liberato dagli antifascisti” quartieri di Roma in cui, semplicemente, non esistono. Tanto per fare un esempio, a Monte Cucco, una delle loro “trincee”, alle ultime elezioni hanno racimolato la miseria di 13 (tredici!!!) voti su 1431 voti validi, non li hanno votati nemmeno i parenti.
Da qualche sera sembrerebbe che il nuovo sforzo estivo di questi ragazzini un po’ svastici, con un disperato bisogno di attenzione, sia quello “assaltare” le sedi dei compagni, rigorosamente a notte fonda, non sia mai ci si trovi qualcuno. Giovedì notte è stata la volta di Communia, la settimana prima era toccato a Bam, al Corto Ciruito e alla sede del PD, senza trascurare nel frattempo di sfregiare con le svastiche d’ordinanza qualche murales e qualche scritta in ricordo dei compagni morti (ah, l’onore!). C’è da scommettere, purtroppo, che il giochino per un po’non si fermerà, almeno fino a quando i nostri baldi giovani non dovranno raggiungere le famiglie nella casa al Circeo, oppure fino a quando non incontreranno qualche volenteroso compagno che lavora per Foodora, si avete capito bene, quelli che consegnano pizze a domicilio. ..