Le tre fasi della depressione narcofascista
L’altro ieri notte Forza nuova, il partito narcofascista della Capitale, ha radunato tutta l’organizzazione microfascista per scrivere su di un muro “Militant infami”. Non paghi dell’impresa, lo hanno strombazzato su tutti i social, vantandosi di chissà quale dannunziana epopea da narrare ai nipoti. Già questo dovrebbe raccontarci della difficoltà esistenziale della Roma bene, annoiata dagli aperitivi a Ponte Milvio, stufa delle sgommate in micro-car e delusa della monotonia dell’ennesimo migrante mandato all’ospedale. Una depressione a cui gli antifascisti hanno probabilmente dato il colpo di grazia. L’impresa fiumana veniva prima cancellata, mandando di traverso la cocaina a Castelluccio, nel frattempo alle prese con lo stradario per capire dove organizzare la “marcia dei patrioti”. Non paghi, la sera dopo sempre i soliti antifascisti sono tornati sul luogo del delitto, questa volta attendendo (invano, e quando mai…) i novelli Farinacci. Probabilmente erano su facebook a vantarsi di aver attacchinato un manifesto. Neanche i fascisti sono più quelli di una volta.
[Prima]
[subito dopo]
[la sera dopo]