my name is Militant, James Militant.

00 militant

Come molti certamente ricorderanno, lo scorso anno i giovani “blocchinari” di Ca$a Pound cercarono più e più volte di infiltrarsi nella mobilitazione studentesca contro la riforma Gelmini. Approfittando dell’alto grado di spontaneità delle lotte in corso in quelle settimane, i nostri “eroi” elaborarono quella che allora definimmo la “strategia de cuculo”. Difatti, proprio come l’antipatico uccello che tende a parassitizzare i nidi altrui i cosiddetti fascisti del 2000 si infilavano nelle occupazioni e nelle manifestazioni meno collegate al resto del movimento, per poi alzare le loro bandierine e far credere a media di esserne parte integrante. Ricorderete certamente la pantomima del “nè rossi nè neri”, della “lotta generazionale” che tanto piacque ai giornalisti di regime. Ricorderete anche, però, come il 29 ottobre, a Piazza Navona, i compagni si assunsero l’onere (ma soprattutto l’onore) di smascherare questa operazione, rompere il “cuculo” alla feccia fascista e spazzare via chi di giorno predicava l’unità degli studenti mentre di notte malmenava e accoltellava chi non la pensava come loro. Quella giornata di antifascismo militante, anche per il clamore suscitato, avrà sicuramente pesanti ricadute giudiziarie ma, almeno per quanto ci riguarda, possiamo tranquillamente dire che nun ce ne po’ fregà de meno. Anzi, a giudicare da quello che è successo nelle scuole dopo Piazza Navona, è sempre più evidente come quel giorno sia stato fatto quello che andava fatto e nel momento in cui andava fatto. Da li in poi il Blocco è praticamente sparito tornando a riemergere dalle fogne solo all’inizio di quest’anno scolastico con qualche attacchinaggio. Il tanto decantato seguito di cui si vantavano è evaporato nel nulla e i cosiddetti 30000 voti (calcolati alla democristiana) della consulta studentesca sono ormai solo un pallido ricordo visto che anche nelle scuole su cui puntavano di più i nostri sfigatissimi “blocchinari” nelle recenti elezioni hanno portato a casa solo un pugno di mosche. Ma che le cose per loro fossero precipitate s’era capito già le prime settimane dello scorso novembre quando provarono a convocare una loro manifestazione “mascherata” che si trasformò in un clamoroso flop (leggi) anche grazie all’azione di qualche simpatico buontempone. Qui di sotto vi proponiamo una lettera orginale che l’agente 00M è riuscito ad ottenere grazie ad alcune fonti che per il momento non vuole rivelare, anche perchè altrimenti salterebbe la copertura (ops…). Sono le disposizioni dettate da “qualche” dirigente del blocco ai suoi sottoposti. Leggete bene le parti sottolineate e poi diteci se non avevamo ragione.

Il 28 novembre stiamo organizzando uno sciopero studentesco a Roma. L’obiettivo è quello di rilanciare il movimento studentesco, che dopo piazza Navona è stato portato a sinistra. Creare qualcosa di alternativo all’Onda Anomala ormai antifascista, portando avanti in contrapposizione il concetto di unità generazionale… Riteniamo che nonostante quello che è accaduto a Piazza Navona, in particolare la parte mediatica e politica (dunque il dopo), ci siano ancora margini di lavoro sugli studenti. Pensiamo in particolare che fra gli studenti delle superiori di Roma, sia passato il concetto di “nè rossi nè neri ma liberi pensieri”, tanto che all’ultima manifestazione, seppure fortemente politicizzata, ci sono stati molti episodi con cori di questo tipo, striscioni, ed anche interviste rilasciate in cui si esprimeva la volontà di non mettersi sotto nessuna bandiera. E’ dunque un’operazione possibile, ma difficilissima. Tutta la sinistra, riorganizzata, compattata e fomentata, ci farà guerra su tutti i piani, iniziando a dire che si tratta di un corteo nazifascista ecc… Tenteranno di far fuggire gli studenti spaventandoli e riempiendoli di cazzate. Stiamo quindi tentando di evitare ogni associazione diretta del Blocco con l’organizzazione di questo corteo. Locandine, mail e qualsiasi atto di pubblicizzazione è totalmente mascherato. Quando saremo in piazza anche noi con le nostre facce sarà più che sufficiente per rivendicare la nostra partecipazione. A farci pubblicità saranno gli altri. Qui mi ricollego alla partecipazione esterna di chi viene da fuori Roma. Non possiamo permetterci di fare un flop con gli studenti, non possiamo far credere loro che li stiamo usando e strumentalizzando. Non possiamo prestare il fianco ai giornalisti d’apparato e non, che verranno al corteo col solo scopo di testimoniare la presenza dei “fascisti cattivi” per distruggerci. Dunque:

NESSUN SIMBOLO SU NESSUNA MAGLIETTA, ZAINO, CAPPELLO, PANTALONI, ECC.

NESSUNO STRISCIONE BLOCCO STUDENTESCO ECC.

CERCARE DI AVERE UN LOOK “CASUAL” NEL VERO SENSO DELLA PAROLA, NON CHE DOVETE VENIRE VESTITI BURBERRY E STONE ISLAND PER FORZA

MANTENERE UN ATTEGGIAMENTO TRANQUILLO E ATTENERSI ALLE DISPOSIZIONI CHE VERRANNO DATE

Non possiamo permetterci nessun passo falso, vogliono crearci il vuoto intorno e stiamo sul filo del rasoio.

21/11/2008