Na juriš, na juriš, na juriš…
Questo pomeriggio una delegazione di 30 compagni e compagne ha deposto un mazzo di fiori, rossi come le nostre bandiere, ai piedi del monumento eretto nel cimitero di Prima Porta per ricordare i partigiani jugoslavi caduti per liberare l’Italia dal nazifascismo. Ci è sembrato doveroso rinnovare questo omaggio proprio nel giorno in cui una Repubblica senza memoria, strumentalizzando e mistificando la questione delle foibe, celebra la cosiddetta giornata del ricordo. Senza però spendere nemmeno una parola sui crimini del fascismo “di frontiera”, senza rammentare le atrocità commesse per oltre vent’anni sui cittadini sloveni e croati, senza dire nulla dell’italianizzazione forzata, della pulizia etnica e senza chiedere perdono per le oltre 300000 vittime causate dall’aggressione italiana e tedesca alla Jugoslavia. Anziani, donne e bambini internati in campi di concentramento e lasciati morire di inedia, oppure bruciati vivi nelle loro case. Crimini di guerra orribili per cui nessun generale italiano è mai stato processato. A chi ha combattuto contro questa barbarie andrà sempre il nostro ricordo.
VIVA I PARTIGIANI JUGOSLAVI!
VIVA TITO!