No al nucleare… e si al socialismo “solare”

No al nucleare… e si al socialismo “solare”

La tragedia giapponese ha posto nuovamente sul piatto in tutta la sua drammaticità, anche nel nostro Paese, la questione dell’energia nucleare. Nonostante il referendum del 1987 abbia già chiarito quale sia l’opinione degli italiani in merito, in questi mesi il governo ha tentato surrettiziamente di riaprire la porta (e il portafoglio pubblico) alla costruzione di nuove centrali nucleari raccogliendo su questo consensi anche nell’opposizione e nelle immancabili CISL e UIL. “All’epoca si votò sull’onda emotiva del disastro di Chernobyl, ora abbiamo impianti più sicuri”, è stato questo il leitmotiv dei cavalieri dell’atomo riuniti nel “Forum Nucleare” presieduto dal sempreverde Chicco Testa (di cosa aggiungetelo voi). Una vera e propria lobby che riceve ingenti finanziamenti da gruppi industriali italiani ed esteri e che nei mesi scorsi ha lanciato sull’argomento una campagna pubblicitaria, costata 6 milioni di euro, talmente ingannevole da costringere perfino il Giurì a sospenderla. In questi giorni questi signori stanno saltando da uno specchio all’altro pur di difendere l’indifendibile, continuando a diffondere comunicati rassicuranti mentre l’intero pianeta trattiene il fiato per le sorti della centrale Fukushima e mentre migliaia di persone vengono evacuate per paura della radiazioni. Ce lo vediamo bene il nostro Chicco, mentre il titanic affonda, a dire all’orchestra di continuare a suonare. Sicurezza ambientale e liberismo sono due termini che nella stessa frase formano un ossimoro. Crediamo invece che dire forte e chiaro No al nucleare significhi anche e soprattutto mettere in discussione un modello di sviluppo che ci viene presentato come immodificabile, un sistema socioeconomico energivoro e ecologicamente insostenibile. Qualche tempo addietro Samir Amin ebbe a dire che l’altro mondo possibile, o sarà “energeticamente rinnovabile” o, molto semplicemente, non sarà. E questo perchè non avrà avuto la capacità mettere a tema e di risolvere la contraddizione Capitale/ambiente. Una definizione, questa del “socialismo solare”, in cui non fatichiamo a riconoscerci. I referendum di questa primavera, nonostante i tentativi di Maroni di depotenziarne la riuscita spostandoli al 12 giugno (scorporandoli dalle amministrative) ci offronoo l’opportunità di dare una bella lezione a questi sciacalli, cerchiamo di non sprecarla.

NB

l’immagine che apre il post non è farina del nostro sacco ma è “paravignettata” da Giannelli del Corsera, però c’è parsa talmente diretta da meritare d’essere ripresa.