“Ovviamente immancabili… i materassi”!
Se fossimo un po’ più ingenui, probabilmente, ci stupiremmo ancora a constatare come un giornale come “Repubblica”, che si autorappresenta come quotidiano illuminato e riferimento del centrosinistra, sia diventato una raccolta di luoghi comuni. Una volta i giornalisti facevano inchieste (basti pensare agli stessi fondatori di “Repubblica”…), contribuivano a creare il senso comune. Oggi, invece, il senso comune lo assorbono acriticamente. Ed è così che, sulla homepage della versione online, scopriamo che il problema dei rifiuti è Napoli è colpa… dei cittadini napoletani! L’“allettante” titolo conduce a un video contenente un “appassionante” munnezza tour, accompagnato da un commento in cui viene affermato che “molti napoletani incivili contribuiscono a peggiorare la situazione con i loro comportamenti scellerati”. Sorvoliamo, per magnanimità, sul tono ridicolo di questo commento (“la forza bruta dei vandali napoletani”??!!), però ci chiediamo come sia possibile che un quotidiano che si vuole presentare come espressione massima del centrosinistra possa tranquillamente far sua la più becera propaganda leghista, confondendo i termini del problema, accreditando la tesi di responsabilità della popolazione (quasi a dire che i napoletani vivono per scelta in una città sommersa dai rifiuti), tacendo sulle colpe reali, se non in chiave meramente anti-berlusconiana.
Ancora più significativo dello “spirito” che anima la redazione di “Repubblica” sulla questione rifiuti, è, poi, l’articolo di Conchita Sannino a commento del più recente accumolo di spazzatura a Chiaia. Già l’incipit lascia un po’ perplessi: ci sfugge, infatti, cosa sia un “letamaio da paese sottosviluppato”. Ma il seguito è ancora peggio. Sannino, infatti, rifiuta ogni ipotesi di risolvere il problema dei rifiuti con la raccolta differenziata (“Nè è ipotizzabile immaginare che […] basterebbe un innalzamento della raccolta differenziata a Napoli […] per ribaltare il corso delle cose”), cioè con un sistema realmente alternativo a quello attuale, e si lascia andare a un grido di dolore per la mancata creazione di nuove discariche e nuovi inceneritori, chiamati, con un termine più allettante, “termovalorizzatori” (“Zero discariche mentre siamo alle porte della saturazione di Chiaiano, zero progressi per i termovalorizzatori, zero idee sui commissari da nominare per la definizione delle discariche, così come prevede la legge”), e per “l’assenza di un ciclo integrato”. Non soddisfatta, rivolge infine parole di non troppo celata solidarietà ai “poveri” commissari che si trovano di fronte la rabbia e la legittima resistenza della popolazione delle terre che discariche e inceneritori vanno a distruggere (“Anche perché non è previsto compenso per questi ultimi, e non si intravedono commissari-missionari sulla via lastricata di resistenze e guerriglie”).
Non una parola, quindi, sulle reali cause della crisi dei rifiuti in Campania, non una parola sull’inquinamento e sulle malattie provocati da discariche e inceneritori, non una parola su ciò che finisce nelle discariche di cui si fa tanto promotrice, non una parola sul fatto che lasciare i rifiuti in strada serve a esasperare la popolazione e giustificare così la creazione di nuove discariche (e proprio in questi ultimi giorni è stato proposto il sito di Quarto…), che non servono certo a risolvere i problemi.
Niente di nuovo, ovviamente. “Repubblica” è quello che è e non potrebbe essere altrimenti: allo stesso modo Pd, non si fa certamente portavoce delle classe popolari, perchè è espressione di ben altri interessi. Come dicevamo qualche giorno fa, “e poi si chiedono perchè hanno perso, perchè perdono e perchè continueranno a perdere”…