Pd, cooperative, malavita e destra neofascista: chi comanda a Roma ha un unico colore politico
La cooperativa 29 giugno è la coop più grande della capitale, uno degli organi sociali del PD più importanti per la gestione clientelare della città. Inutile spiegare la centralità che una cooperativa del genere riveste nell’apparato di potere del PD: raccolta e smaltimento rifiuti; gestione dell’accoglienza a profughi e rifugiati; manutenzione del verde pubblico; servizi di pulizie per enti pubblici e privati; eccetera. In pratica il settore dei servizi del comune di Roma viene appaltato di fatto alla cooperativa. Il responsabile della cooperativa, Salvatore Buzzi, era (è) il braccio destro di Massimo Carminati, noto neofascista e oggi riciclato nella gestione criminosa dei servizi pubblici esternalizzati. In pratica un pezzo importante del PD cittadino faceva affari con la destra neofascista e malavitosa. Soldi che venivano poi riutilizzati per molteplici fini, immaginiamo anche che qualche briciola sia arrivata direttamente alla destra politica vicina al Carminati. Non c’è mai limite al peggio, ma questa volta il “salto di qualità” appare veramente notevole. Il consociativismo gestionale, la sostanziale continuità politica tra centrodestra e centrosinistra, i governi di fatto monocolori, oggi vedono un pericoloso passo in avanti. Oggi è venuto alla luce che un pezzo importante di PD finanzia tramite la concessione di appalti truccati la destra neofascista, per tacere della malavita, sempre in cima ai discorsi retorici dei partiti. Ciliegina sulla torta, la destra neofascista fa i soldi con l’accoglienza dei migranti. Serve davvero commentare?