privatizzare i profitti, socializzare le perdite…
Ieri alcuni giornali francesi hanno fatto trapelare la notizia che Sarkozy starebbe pensando ad una ricapitalizzazione pubblica per togliere d’impaccio diverse banche transalpine. Se fosse vero si tratterebbe dell’ennesimo flusso di denaro pubblico dirottato verso le tasche dei padroni e a cui corrisponderebbe un flusso inverso del debito: dal privato al pubblico. Il Napoleone di Libia ha ufficialmente smentito di voler riproporre la ricetta di Obama, ma stamattina i titoli in borsa della BNP Paribas, così come quelli degli altri istituti di credito in odore di salvataggio, sono schizzati alle stelle. Gli economisti borghesi che sponsorizzano a gran voce questa sorta di “socialismo dei ricchi” sono ogni giorno di più. La cosa buffa, però, è che spesso sono gli stessi che fino a non più di qualche tempo fa vedevano come fumo negli occhi ogni intervento pubblico a sostegno dei lavoratori. La domanda (ovviamente retorica) che ci poniamo è questa: ma se invece di ripianarne i debiti le banche iniziassimo a prendercele? In altre parole, e se le nazionalizzassimo?