Quando si dice… una manifestazione di massa!
Nonostante il freddo pungente della giornata, è sempre bello farsi un giretto tra le bancarelle di piazza Navona, soprattutto quando tra le fontane di Bernini e i banchetti che vendono la mela stregata di Biancaneve si sono dati appuntamento tutti i maggiori esponenti della politica italiana, di una parte e dell’altra dello schieramento parlamentare, per quanto sempre dalla stessa parte della barricata. A far che? Ma ovvio! A piazza Navona c’è il palazzo che ospita l’ambasciata del Brasile e quale migliore occasione per avere un po’ di visibilità mediatica se non quella di “protestare” contro la mancata estradizione di Cesare Battisti? Tra l’altro sapevamo che quest’oggi la manifestazione di protesta avrebbe assunto un gusto del tutto particolare: si sarebbe trattato, infatti, di un presidio “a turno” – prima Pdl e Santanchè, poi Pd e Idv, infine La destra di Storace – per evitare che maggioranza e opposizione fossero presenti contemporaneamente nella stessa piazza, unite e contente con le stesse richieste. Ci potremmo chiedere perché ci si debba vergognare di manifestare insieme quando non solo si condividono le stesse posizioni sul caso Battisti, ma anche su tutto il resto della politica interna e internazionale, ma la risposta sarebbe troppo semplice. Ci potremmo anche chiedere perché non li abbiamo visti protestare a piazza Navona due anni fa quando a vendere bambolotti umanitari c’era la terrorista (questa sì, vera) dei Nar Francesca Mambro (leggi), ma anche in questo caso la risposta sarebbe scontata, anche perché viviamo in una città in cui i sodali di partito di alcuni dei principali esponenti degli “estraditori” regalano contatti a tempo indeterminato e ruoli dirigenziali nelle amministrazioni comunali proprio ad ex esponenti dei Nar (leggi e leggi).
Su una cosa vogliamo essere onesti sin dal principio: la curiosità di vedere quante persone – dopo giorni e giorni (anni) di battage mediatico contro il Brasile e Battisti, di discorsi su quanto la decisione di Lula fosse un’offesa per Italia e italiani, di dichiarazioni sull’onta da lavare, ecc. ecc. – si sentissero davvero coinvolte da questa vicenda era davvero tanta. Arriviamo alle 16 (giusto in tempo per il turno del Pdl e dei suoi giovani!) stupendoci di come nelle vie adiacenti a piazza Navona ci fossero ancora, nonostante l’articolo incredulo di repubblica , i nostri manifesti. Voltiamo l’angolo e… ma come? Solo una cinquantina di persone – curiosi, turisti, bambini con la calza della Befana e poliziotti inclusi? Ma non eravamo un popolo offeso? Ma l’estradizione di Battisti non è tra le prime notizie di giornali e telegiornali da settimane (evidentemente considerano questa una notizia importante! Così importante che se si parla di essa è inutile perdere tempo a parlare anche dell’accordo su Mirafiori, del fatto che i precari di oggi non avranno alcuna pensione tra 40 anni, del fatto che un terzo delle famiglie italiane non sa come far fronte alle spese impreviste ma, comunque, per l’anno prossimo è previsto un aumento del costo della vita pari a circa mille euro a famiglia, ecc. ecc.)? Eppure niente, i manifestanti scarseggiano.
Ci facciamo un giretto, piazza Navona avanti e indietro, una puntatina a Campo de’ fiori a vedere come stavano gli altri manifesti (alcuni strappati, altri no), torniamo sotto l’ambasciata brasiliana a dare un’altra occhiatina. I manifestanti sono leggermente aumentati – ormai a 60 ci arrivano senza contare anche le guardie -, e giusto il tempo di riconoscere camerati vari ed eventuali, qualche esponente della sede di azione giovani di via Benaco (tutti sinceri democratici, eh!), che già iniziano a disperdersi. Qualche fumogeno bianco tra i tricolori, pochi cori, che stentano a partire (certo, magari “l’estradizione, vogliamo l’estradizione” e “terrorista, sei solo un terrorista” cantati sulle note di Guantanamera non sono il massimo per coinvolgere le persone), i turisti (italiani e non) che non capiscono (proviamo a spiegargli perché alcune persone con la bandiera italiana manifestano contro l’ambasciata brasiliana, ma se ne vanno più smarriti di prima), l’attenzione della piazza rivolta più ai giocolieri che ai megafoni. Ci passa accanto un signore che, ironico, si guarda i manifestanti chiedendosi “ma questi non li paga nessuno, eh?” e se ne va. Ed è ora di andare anche per noi: sono quasi le 17, si avvicina il turno del Pd, e non vogliamo proprio incontrarli.
Tornati a casa, con nostra grande sorpresa, scopriamo che non sono solo i nostri occhi di comunisti faziosi ad aver visto un numero irrisorio di manifestanti… Repubblica parla di “alcune decine di persone” (vedi), il “Corriere della sera” (vedi) e addirittura Il Giornale (leggi alla seconda pagina) di “un centinaio”. Solo una cosa ci sorprende: che nell’era in cui ci sono foto e filmati di tutti, in cui Repubblica addirittura fa interi servizi su un singolo manifestante (scambiando un ragazzo di 16 anni per un infiltrato… che arguzia!), le foto di questeo presidio-flop siano pochine e tutte molto ravvicinate. Prevedendo ciò, ci abbiamo pensato noi (anche se con un cellulare a bassa risoluzione)…