Sensazionale scoperta, la sedia di vimini è un antiparassitario.

A più di 10 giorni dai fatti di Piazza Navona la comunità scientifica tutta ha salutato un’eccezionale scoperta che rivoluzionerà il mondo della medicina. Dopo diversi giorni di studio, infatti, sembrerebbero ormai confermate le proprietà antiparassitarie delle sedie di vimini. Come spesso è accaduto nella storia della farmacopea la scoperta è stato del tutto casuale. Si è notato che agitando con forza una di queste sedie e scagliandola con altrettanta energia è possibile debellare quella perniciosa forma di rogna nera che per qualche giorno aveva afflitto il movimento studentesco. In attesa che i risultati di questa ricerca vengano pubblicati su riviste specializzate come Lancet o Science  è impossibile non notare come i militanti del Blocco Studentesco, da quel fatidico 29 ottobre, siano evaporati come neve al sole. A dimostrazione della loro presunta internità al movimento studentesco sarebbe stato lecito attendersi da questi individui almeno la convocazione di una propria mobilitazione di massa, oppure la partecipazione al corteo cittadino che il 7 novembre ha attraversato Roma. E invece? Nulla di nulla. Tanto che si vocifera in giro che la prossima volta a “Chi l’ha visto?” ci andrà nuovamente Iannone, ma questa volta per cercare di capire che fine abbiano fatto Polacchi e soci. Fuor di metafora, la settimana appena trascorsa e l’imponente spezzone rosso dei medi il 7 novembre hanno dimostrato che quanto accaduto a Roma tra il 22 e il 29 ottobre, il famoso “ne rossi ne neri”, è stata soltanto un tentativo del Blocco di parassitizzare un movimento largamente spontaneo facendo leva su violenza e prepotenza. Questo non significa sottovalutare il problema dell’infiltrazione fascista nelle scuole, anzi, ma ridimensiona fortemente la loro presunta egemonia anche in quegli Istituti (come il Nomentano) che erano stati strumentalmente descritti come feudi neri. Nel frattempo si stanno raccogliendo le firme per la candidatura del Movimento Studentesco al prossimo Nobel per la medicina.