settimana antirevisionista

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La prima settimana antirevisionista di Roma si è conclusa con un rotondo 4 a O a favore dei Ribelli che portano a casa 3 meritatissimi punti dopo aver surclassato in ogni zona del campo la compagine dei Servi (dei servi dei servi). La prima rete è stata realizzata dal promettentissimo Movimento Studentesco che, il 3 febbraio, con un tunnel ai danni del Blocco ha messo a nudo tutte le contraddizioni della squadra(ccia) avversaria. A nulla sono valsi i ripetuti tentativi da parte degli arbitri (con casco e divisa blu) di bloccare l’incisiva avanzata di questo giovanissimo Movimento (è un classe 2008) che è comunque riuscito a dimostrare anche al pubblico più distratto i legami esistenti fra il Palazzo e la squadra(ccia) dei Servi (dei servi dei servi). Neanche la Triade e la GEA erano arrivati a tanta sfacciataggine, ma sarà per questo che collaborano con Mughini?

Il secondo gol è stato abbastanza facile, complice il fattore campo i Ribelli hanno piazzato a San Lorenzo la presentazione del libro di uno storico particolarmente inviso all’undici dei Ribrutti. Nessuno si aspettava una loro sortita e così è stato, tanto che oltre 50 persone hanno potuto dibattere e confrontarsi serenamente.

La rete più bella, però, i Ribelli l’hanno realizzata con un colpo di reni allo scadere dell 10 febbraio, quando una trentina di Reds ha violato l’area nemica deponendo fiori davanti al monumento dei partigiani jugoslavi e sventolato dei drappi rossi. Questa volta tutti, compresi i giornalisti attirati dall’odore del sangue, si attendevano una reazione di orgoglio, almeno per il gol della bandiera. E invece niente, segno evidente dell’impotenza e dello sconforto in cui era precipitata una squadra che, a inizio stagione, era stata evidentemente sopravvalutata dagli addetti ai lavori. Questa è l’ennesima dimostrazione di come i soldi non bastino contro chi mostra grinta e determinazione. La figuraccia dei Servi (dei servi dei servi) è stata poi amplificata dai comportamenti scomposti di due patetici individui in evidentemente sovrappeso e debito d’ossigeno che, viste le proporzioni che stava assumendo la sconfitta, hanno provato a far annullare la partita appellandosi al Palazzo, con una serie di comunicati deliranti. Il fatto è che questi signorini non sembrano aver capito che le partite si vincono sul campo e non sulla carta, eppure Piazza Navona docet.

A risultato acquisito è arrivata quindi la quarta ed ultima rete, con un affollatissimo convegno contro il revisionismo storico che è filato via indisturbato per oltre due ore. Dagli spalti, sul finire, si è alzato un impietoso coro che fotografa bene la situazione della destra radicale romana: lo scemo non canta più…