“strane” coincidenze
da osservatoriodemocratico.org
Quegli strani camerati di Easy London, l’associzione culturale legata a
Roberto Fiore, il segretario nazionale di Forza Nuova
Quando nel 2003 venne scoperto a Roma un arsenale di armi. Storia di eversione e di rapine
La notizia era apparsa la prima volta il 7 aprile 2005 in un breve articolo sulla pagina romana del Corriere della Sera, ripreso il giorno dopo in cronaca nazionale dal manifesto. Si trattava della conclusione dell’indagine “Anni di piombo” iniziata il 7 luglio 2003, quando il Nucleo operativo dei carabinieri giunse a scoprire in una cantina di via Nomentana 859 a Roma un arsenale con nove pistole di grosso calibro con matricola abrasa, un fucile mitragliatore da guerra, numerose munizioni e due bombe a mano, unitamente a divise da carabiniere, palette di servizio, punte chiodate e giubbotti antiproiettile. Accanto alle armi venne anche rinvenuto l’incartamento processuale relativo alla sanguinosa rapina avvenuta il 23 giugno 1994 alla filiale della Banca commerciale di via Isacco Newton.
In quella rapina erano rimasti uccisi una guardia giurata ed Elio Di Scala, meglio conosciuto come “kapplerino”, in stretti rapporti con i Nar romani, in particolare con la banda dei fratelli Fioravanti e di Alessandro Alibrandi. Di Scala era già stato coinvolto nelle indagini riguardanti altre due rapine nelle quali avevano perso la vita due guardie giurate. Una da giovanissimo, a soli sedici anni, nel maggio 1980, quando fu arrestato la prima volta, e l’altra nel novembre 1992. Sul luogo, in via Isacco Newton, la notte successiva furono deposti un mazzo di fiori e un biglietto con la scritta “Muore un camerata, ne nascono altri cento. Elio presente!”.
Nel corso del furibondo scontro a fuoco all’interno della banca era rimasto ferito anche Fabio Gaudenzi, legato a sua volta al Movimento politico occidentale. Nell’arco di poche settimane l’intera banda fu identificata. Composta da sei persone, si presentava come un mix di estremisti di destra, con esperienze che andavano da Terza posizione ai Nar, e delinquenti comuni. Nel suo curriculum non solo molte rapine, a Roma, Milano e in altre città europee, ma anche spaccio di sostanze stupefacenti. Tornando all’arsenale di via Nomentana, l’ipotesi accusatoria era che quelle armi, conservate in perfetto stato, fossero a disposizione di chi volesse compiere rapine.
Il 2 febbraio 2005 scattarono gli arresti nei confronti di Andrea Rufino, detto “Capozza”, 45 anni, ritenuto il basista, dato che abitava in quel condominio, e di Giovanni Marion, 44 anni. Il suo nome era nelle carte nascoste in cantina. Riguardo alla rapina del 1994, nella sua ordinanza di applicazione delle misure cautelari, il Gip Bruno Azzolini sottolineò come Giovanni Marion avesse fornito a suo tempo «un alibi poco credibile» dichiarando di conoscere appena Di Scala, quando «attraverso le intercettazioni telefoniche» si era invece appurato che intrattenesse con lui «rapporti familiari e quotidiani». Di Marion si era già parlato nel 1983 quando fu arrestato nell’ambito delle indagini condotte dalla procura romana sul movimento fascista Avanguardia nazionale, e il 4 febbraio 1986, quando finì in un gigantesco blitz con 130 arresti in tutta Italia che aveva coinvolto malavita ed estrema destra armata. Anche in quel caso venne sequestrato un arsenale: decine di armi lunghe e corte, bombe a mano, esplosivo e migliaia di proiettili.
Ora i giudici della VIII sezione penale del Tribunale di Roma hanno condannato Giovanni Marion e Andrea Rufino a sei e cinque anni per detenzione illegale di armi comuni e da guerra. Decisamente più interessante il fatto, emerso nelle pieghe delle indagini, che sia Andrea Rufino che Giovanni Marion fossero tra i fondatori dell’associazione culturale Easy London, in realtà un’agenzia di viaggi specializzata in soggiorni di lavoro e studio in Inghilterra, «legata», come scrive il giudice Bruno Azzolini, «a Roberto Fiore e Massimo Morsello, noti personaggi della destra estrema», condannati per associazione sovversiva e banda armata, nel 1987, rispettivamente a 5 anni e 6 mesi e a 8 anni e 10 mesi per il ruolo svolto in Terza posizione e nei Nar, cofondatori nel 1997 di Forza nuova.
Interpellato su Easy London, lo scorso 3 giugno il pm Roberto Cavallone ha precisato: «Di essere stati tra i soci fondatori lo hanno ammesso loro stessi». Un dato oggettivo. Un ulteriore motivo di chiarezza sulla natura delle ultime filiazioni del neofascismo italiano.