tutti i giorni è l’8 marzo
Da qualche settimana è in corso a Roma un attacco mediatico senza precedenti ai movimenti di lotta per la casa. Le operazioni di sgombero vengono precedute e accompagnate dal fuoco della disinformazione e della misificazione per preparare ed agevolare il terreno a chi poi dovrà fare il lavoro sporco e cacciare di “casa” le famiglie. In questi ultimi giorni l’attenzione dei giornalisti “embedded” (solo che hanno il caschetto giallo dei costruttori invece di quello mimetico dei marines) sembra essersi concentrata sull’occupazione della ex scuola “8 marzo”, nel quartiere della Magliana. Due giorni fa dalle colonne de Il Messaggero (proprietà Caltagirone) era toccato a Davide Desario aprire le danze e provare a spalare merda sui compagni dell’occupazione accusandoli di estorcere un pizzo mensile (sic) di 150 (centocinquanta) euro a persona e di costringere gli occupanti ad aggredire le forze del (dis)ordine. Oggi replica il Corriere della Sera romano con un titolo che è tutto un programma “Racket delle occupazioni, 5 antagonisti denunciati”. Nell’articolo il giornalista esprime ovviamente solidarietà al collega insultato su Indymedia (ci saranno dietro le BR?) ma, senza forse rendersene conto, lo sbugiarda clamorosamente ridimensionando a 15 (quindici) euro il cosiddetto pizzo. Ma tant’è, tutto fa brodo per i servi della rendita. Da parte nostra piena ed incondizionata solidarietà ai compagni e alle compagne dell’occupazione e massima complicità con i denunciati. Non un passo indietro.