y en eso llegò Fidel
Il primo gennaio del 1959 il dittatore cubano Fulgencio Batista fugge da La Habana. Dopo tre anni di lotta armata l’Ejercito Rebelde controlla l’isola. La Rivoluzione ha vinto. E per la prima volta nella storia dell’America Latina la parola potere, che fino ad allora aveva significato l’esercizio del dominio dei pochi sui molti, cambia di senso e diviene l’infinito di possibile. E’ possibile sconfiggere la fame. E’ possibile sconfiggere l’analfabetismo. E’ possibile garantire un’istruzione gratuita a tutti. E’ possibile garantire un sistema sanitario gratuito a tutti. E’ possibile garantire un lavoro dignitoso a tutti. E’ possibile garantire una casa a tutti. Cuba è la dimostrazione concreta che un mondo diverso e migliore è possibile. Cuba è la dimostrazione concreta che una società socialista è possibile. Ed allora è anche possibile che l’esperienza di un popolo divenga patrimonio collettivo, si faccia contagiosa, si trasformi in esempio per altri paesi, per altri popoli. Lo sanno bene i padroni del mondo, che da subito l’hanno aggredita. Lo sanno bene le masse degli sfruttati che istintivamente, fin da subito, l’hanno difesa. Cuba è tutto questo, ma è anche molto di più. Cuba è la dimostrazione che la rivoluzione è possibile. Sempre e in ogni luogo. Perchè se i 12 superstiti al “naufragio” del Granma sono stati in grado di sconfiggere un esercito di 80000 soldati, se un’isola di 11 milioni di persone ha saputo tener testa per 50 anni al più imponente apparato economico-militare della storia dell’umanità, se un popolo è riuscito a sconfiggere una crisi economica senza precedenti nonostante il blocco economico degli USA. Ebbene allora questo vuol dire che siamo noi, collettivamente, a dover fare la nostra storia, a dover assaltare il cielo per riuscire a strappare la gioia ai giorni futuri.
SIAMO REALISTI, ESIGIAMO L’IMPOSSIBILE.
VIVA EL ANIVERSARIO 51 DE NUESTRA REVOLUCION!